Discussione: giudicare gli altri
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Vecchio 01-07-2007, 23.35.57   #49
Ray
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Si tratta di essere presenti, ma si tratta anche di pensare in modo corretto o, se preferite, migliore. E qui rientra il discorso del pensiero istintivo... in realtà le due cose sono connesse.

Il pensiero istintivo (parte istintiva del centro intellettuale) funziona quando noi non pensiamo. O per meglio dire, quando non pensiamo ha il campo libero (altro modo di vedere il non dare spazio). La ragione, tanto bistrattata quanto sconosciuta, pensa in modo completamente diverso del pensiero istintivo, solo che non la usiamo quasi mai, perchè costa fatica, mentre l'istinto fa da se.

Il pensiero istintivo pensa per bianchi e neri. E' l'applicazione a qualisasi cosa del piacere/dispiacere che forse viene direttamente dal scappo/aggredisco che è la funzione propria del pensare-decidere istintivo. Se gli si lascia maggior campo si finisce nel giudizio illecito, quello di cui si sta parlando.

La ragione, quando viene usata, deve ammettere che le cose non sono mai bianche o nere, ma sempre grigie, che tutto ha gradi. Inoltre deve anche ammettere che piacere/dispiacere è un pessimo modo di giudicare, scegliere, prendere decisioni... pensare in genere. Allontana dalla verità. Il problema è che spesso la verità non piace e quindi la parte istintiva si oppone alla ragione.

La disciplina nel pensare obbliga ad abbandonare il giudizio, se non altro perchè deve ammettere di non essere in grado di giudicare alcunchè (per mancanza di dati... e se li avesse non occorrerebbe gioudicare, saprebbe e stop). Questo non impedisce al giudizio istintivo di partire, per questo ci vuole lo stare presenti, ma noi partiamo da quel poco che controlliamo, ovvero il basso, squallido, limitato ragionare. Tuttavia l'abitudine al controllo e il consolidamento di un certo modo di pensare riescono a modificare le cose. L'istinto è si più veloce del pensiero, ma la sua intrusione nella sfera intellettuale, a suggerire giudizi bello e pronti, lo rallenta e se si è anche un po' presenti gli si può opporre la ragione con sempre miglior successo.
Si tratta comunque di faticare, come si deve faticare per stare presenti. Il giudizio (che poi è sempre pre-giudizio come giustamente emerso) è facile, comodo, confortante, apparentemente poco pericoloso. Mentre la ragione che indaga sulle cose come stanno (soprattutto noi stessi e come siamo implicati nelle cose e persone che ci capitano) è faticosa, scomoda e assai poco rassicurante per le nostre false certezze da dormienti.

Se la ragione riesce a pensare libera dall'istinto... di solito ha ragione.
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