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Vecchio 12-03-2011, 20.19.15   #10
nikelise
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Ho riflettuto a lungo su questa affermazione Nike. Sono andata a leggermi pure il mito della madre che nutre/divora. Sembra che il premio consista nel diventare donna buona e bella che sta già nella mia cantina, quindi diventare solo quella parte migliore di me che per ora sta nascosta, fuori emerge una me con vari ruoli, o maschere.
Però nell'Opera al Nero si dice che nasciamo con il nero e il nero non lo si può eliminare nemmeno nell'Opera al Rosso, si integra, si usa ma non si elimina.
Di fatto mi piacerebbe diventare donna solo buona e bella ma dell'altra parte che ne faccio?
E' vero Tea questo e' un tema importante , una vera sfida per chi si vuole mettere in gioco .
In effetti l'istinto o la madre che divora non solo puoi ma nemmeno devi eliminarla .
Se vai a rivedere il percorso dell'eroe vedrai che il momento della vittoria e' corrispondente al momento del sacrificio ma un sacrificio che si ripete di continuo perche' come hai detto bene , imparando da Uno , il nero non si elimina mai e per questo il sacrificio del nero deve essere continuo .
Cetto senza nero siamo morti , il nero e' l'istinto, la libido allo stadio animale o primordiale , quello che c'e' e non puo' non esserci e non ha causa , dice Uno , ed e' per la gran parte ma non solo la vitalita' stessa .
Vedi infatti che i cani nel sogno li scacci ma tornano e sono buoni a sogno quasi concluso perche' rappresentano gli istinti pronti alla sublimazione .
Si tratta di un processo infinito o meglio continuo di regressione verso la madre , di morte , di sacrificio della libido ( che la madre terrificante offre annullando l'eroe ) e di progressione per accedere e ad una libido nuova sublimata e quindi rinascere bambini .
Processo che ha la forza creatrice degli Dei o del Signore che crea un mondo nuovo per chi gli offre in sacrificio la propria parte istintiva attivata dalla madre verso cui si tende inevitabilmente .
Ogni volta che ci si affida al Signore si sacrifica a Lui quella parte di noi .
Questo in termini religiosi mentre in termini psicologici si realizza il Se' la totalita' del nostro essere .
Allora l'eroe che sacrifica la libido che gli offre la madre terrificante attraverso la rinuncia si apre ad un mondo nuovo o al mondo con nuova forza .
D'altra parte il simbolo che e' creato dall'immaginazione attiva non parte necessariamente dall'istinto o meglio dalla realta', espressione di quell'istinto , che blocca temporaneamente la libido ?

Non so se e' chiaro senno' dimmi

Ultima modifica di nikelise : 12-03-2011 alle ore 20.32.21.
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