Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 12-05-2011, 09.38.59   #446
Kael
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Ah, per chi ha letto Castaneda la pellicola trasparente è ciò che potremmo dare all'Aquila morendo, per chi ha letto Gurdjieff è la vita meccanica ed attraverso la ricapitolazione (o vivendo svegli direttamente) scriviamo il foglio al di sotto.
Termini e metafore diversi, alcuni punti più approfonditi altri meno, ma la sostanza è la stessa.
In altri termini, il foglio interno è l'Anima, la parte subito all'interno, al di sotto della pellicola trasparente, in pratica lo spazio tra i due, è la coscienza e la parte esterna della pellicola è la vita materiale. Quando la pellicola non è abbastanza solida la coscienza si sporca e l'anima perde coesione, diventa fragile.
Di primo acchito non avrei detto che la pellicola trasparente è la vita materiale, al contrario pensavo più a qualcosa tipo la coscienza che filtra ciò che entra. La vita meccanica ce l'abbiamo tutti (anzi spesso abbiamo solo quella) mentre quello che spesso manca è la capacità di scrivere sotto, sul foglio vero. Da come l'hai messa sembra che molti dopo una vita intera abbiano la pellicola interamente scarabocchiata e i fogli interni vuoti, bianchi. Ma ovviamente non è così se il Nero è capace di governare le nostre vite (quindi scrivere sotto).
Il trucco allora potrebbe stare nell'ispessire la pellicola, che se è troppo sottile lascia passare tutto indistintamente, e più ci si "libera" dalla meccanicità più in realtà la si "rafforza", ma non so, continua a non quadrarmi. Da come l'hai messa sembra che la bolla ce l'abbiano tutti, cosa che sappiamo non essere.. Puoi chiarire?
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