Discussione: Fratelli Coltelli
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Vecchio 26-03-2009, 01.19.43   #102
dafne
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Originalmente inviato da lupo grigio Visualizza messaggio
Continuando sempre a parlare del rapporto tra figli e genitori e viceversa e del rapporto a volte molto difficile tra fratelli(indifferentemente se maschi o femmine)anche dove non ci sia "il preferito" e il" non preferito",però guardando questa volta il rapporto con occhi da genitore!
Premettendo che per quanto i genitori cerchino di essere il più possibile imparziali e quindi non fare preferenze verso nessuno dei propri figli e cercando di trattarli in maniera uguale senza preferire nessuno in particolare,i figli riusciranno SEMPRE a trovare qualche piccola sbavatura per accusare i genitori di non imparzialità.A mio modesto avviso questo scaturisce dal fatto che i figli sono molto egoisti e di conseguenza riusciranno sempre a trovare qualche cavillo per avvalorare la loro tesi della non imparzialità dei genitori.
Ciò premesso se due fratelli decidono di farsi la guerra e invece che crescere con serenità cercando di diventare persone consapevoli,cominciano a regredire facendosi i dispetti come i bambini e quindi cercando sempre di denigrare l'altro con i genitori(tipo:mamma mi ha fatto questo...papà mi ha fatto quest'altro),concentrando quasi tutte le loro energie nella ricerca del famoso"pelo nell'uovo" per potersi criticare a vicenda,QUALE DOVREBBE ESSERE L'ATTEGIAMENTO PIU' CONSONO DA PARTE DEI GENITORI PER AIUTARLI AD AMARSI COME FRATELLI?
Chiaramente questo comportamento non si verifica saltuariamente,ma giorno dopo giorno,ora dopo ora...
Provate ad immedesimarvi in questa situazione di genitori,vi assicuro che a volte si viene colti da una sensazione così triste,ma così triste che viene da piangere: Per fortuna non tutti i giorni sono uguali e così si sopravvive al dolore che si prova nel vedere due fratelli che si odiano(anche se sono sicuro che si vogliono bene,ma per il momento hanno deciso di tenerlo nascosto!)
A volte si prova un grande sentimento di rabbia(viene voglia di prenderli a calci),a volte si cerca di sdramatizzare buttando il discorso "in walzer",a volte si cerca di essere più saggi possibile e si cerca di spiegare con calma di venirsi incontro l'un l'altro e di aprire il proprio cuore verso l'altro.Però a volte(non tutti i giorni sono uguali,a volte si è più stanchi,più esausti) si prova una sensazione tremenda di impotenza e nullità!
Non puoi imparare da nessuno a fare il genitore,devi costruire durante il cammino della vita,giorno dopo giorno,questo ruolo così delicato ed importante,cercando di usare sempre il buon senso ma a volte non è sufficiente.
E' incredibile come a volte l'essere umano riesca a rovinarsi e complicarsi la vita da solo,con le sue mani,invece che cercare di godere appieno delle cose belle che la vita può donarci!

I miei figli non posso dire che si odiano ma c'è una profondissima rivalità mossa da gelosia fra loro, costantemente e quando litigano, si, capisco benissimo la sensazione che descrivi, la delusione il dispiacere la rabbia...
Poi si adorano e giocano assieme e tutto pare una meraviglia..finchè a uno dei due non rispunta l'istinto da Nightmare e via!

Non so se si può estendere ma nel mio caso i miei figli stavano sono manifestando un disagio, una mancanza che avvertivano da parte mia e che stò cercando di colmare con un'attenzione diversa, più profonda.

Sono convinti entrambi che io voglio più bene all'altro, ho cercato in mille modi di spiegare che voglio bene a tutti e due ugualmente, che l'affetto non è una torta da porzionare ma che li adoro entrambi..nisba...vuoi più bene a lui..a lui compri questo..a lui dici quello...un giorno si sono persino contati quanti pistacchi avevo dato loro nella tazza

Poi un giorno ho realizzato che effettivamente NON POSSO amarli entrambi nello stesso modo, con la stessa intensità si ma non nella stessa maniera perchè sono due persone diverse.

Questa cosa cerco di dirgliela il più spesso possibile, soprattutto al più grande che è il più coriaceo sull'argomento, facendogli degli esempi pratici su cui lasciarlo ragionare (un'ora di pc per premio a lui è una festa per il piccolo no, lui preferisce un'ora al parco, allo stesso modo uscire a prendere il pane per il piccolo è divertente per lui una faticata per cui se esco col piccolo non è per lasciare lui da solo ma per non obbligarlo a fare una cosa che non gli và di fare..)

Questo non solo mi dà agio di comportarmi in modo più naturale (eddai, pesare ogni parola, ogni gesto, sempre in ogni secondo...non è fattibile) ma è anche un modo per permettere ad ognuno di loro..pardon..ad ognuno di noi tre di ritagliarsi un proprio spazio, un proprio modo di essere.

La mia speranza è che superata la fase dell'attaccamento in modo positivo, e cioè senza aver bisogno come me di ricevere continue conferme dall'esterno, riescano anche a comprendere che lo stesso gesto nella stessa situazione per quanta buona volontà ci si metta viene letto diversamente da due persone diverse, anche se fratelli e che questo li aiuterà a perdonarmi per le volte in cui non sono stata abbastanza attenta a leggere le loro necessità piuttosto che quelle del fratello (o delle mie ).

Questo dovrebbe credo anche aiutarli a capire cosa vogliono per loro, proprio per loro, e non per me o per il fratello credendo di essere loro a volerlo.
Ci sono molte cose che io ho rinnegato perchè le faceva mia sorella e potevano riuscire bene solo a lei o perchè piacevano a mio padre e quindi non facevano per me per stare in linea con le idee femminili di casa...

Duro lavoro ...
dafne non è connesso