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Vecchio 10-04-2010, 11.30.33   #44
Uno
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Quindi ogni volta che ci troviamo davanti ad una scelta, che sia piccola o grande, in ciò che poi non avviene o non scegliamo lasciamo sempre qualcosa?
Non proprio così, altrimenti visto che siamo sottoposti a scelte ogni istante della nostra vita almeno metà del nostro essere si disperderebbe sempre.
Citazione:
In pratica, più siamo meccanici, più tempo ci mettiamo a valutare le possibilità che vediamo e a scegliere, e più disperdiamo?
Ecco, meccanici è il succo, mentre il tempo non vuol dire nulla, ci possiamo mettere 1 secondo come 2 giorni. A dire il vero in linea di principio, da sviluppare caso per caso, perdiamo meno su una scelta ponderata attentamente. Anzi possiamo dire che acquistiamo.

La scelta corretta è quella che faccio in un secondo (di solito, a meno che non parliamo di scelte molto leggere è praticamente impossibile per una persona comune) o in un giorno, ma che una volta fatta implica che tutte le mie energie su quel fronte vadano verso la scelta fatta. In sostanza non dovrei più pensare all'altra possibilità, quella scartata.
Non intendo che devo dimenticare, intendo che se per esempio dopo un mese pensassi: " mah... chissà se avessi scelto colà invece che così?" in questo piccolo pensiero disperderei.
Ho molto semplificato, in realtà la cosa è più ricca di sfaccettature e ad un certo grado di consapevolezza è normale chiedersi come sarebbero andate le cose se.....
Se si bloccano questi pensieri ormai si è disperso lo stesso e non si può sfruttare l'esperienza. I pensieri non dovrebbero proprio nascere ma questo lo si può decidere solo quando si fa la scelta, cioè facendola con consapevolezza, che sia pure solo se mettere o no il formaggio sulla pasta.

Il conflitto interno che nasce durante la scelta invece potrebbe essere una cosa molto buona, se appunto non è conflitto che riesce ad annichilire la nostra volontà ma ci fa fare una scelta cosciente.
Si crea il famoso attrito di cui abbiamo parlato in alcune occasioni, energia da poter utilizzare per altro, oltre che in parte (raramente anche completamente) per far la scelta giusta.
Citazione:
Ecco qui mi perdo Uno, ma come si fa a non progettare il futuro se non si sa vivere il presente? Sembra un paradosso, intanto se ho sistemato un po' il passato e non risalta su continuamente e senza controllo è un po' più semplice cercare di rimanere sul presente, ma come si fa a non progettare il futuro? per ipotesi se voglio diventare ingegnere, mi iscrivo all'università e do un esame dopo l'altro, senza mai figurarmi come potrebbe essere quando sarò ingegnere? Pero' il progetto di base ci deve essere altrimenti come faccio ad iscrivermi all'università?
Se io avessi una impresa edile e con una decina di progetti in mano, iniziassi ad aprire tutti i cantieri non avendo risorse a sufficienza, alla fine fine non riuscirei a finire in tempo nessun cantiere, ci perderei un sacco di soldi di penali etc... Magari farei i lavori male e poi dovrei rimetterci le mani (ricapitolazione.... perchè il presente di oggi è il passato di domani)
Viceversa, apro un cantiere, mi concentro, controllo gli operai e lavoro... nel frattempo posso farmi preparare gli altri progetti o averli già pronti, ma non devo investirci nulla, nessuna risorsa, devo essere concentrato su quello che sto facendo. Man mano che finisco posso prendere in mano uno dei nuovi progetti.

Quindi non bisognerebbe fare progetti finchè non si sa vivere il presente. Finchè non si sa rimanere concentrati nel presente i progetti diventano una serie di cartelline vorrei-ma-non-posso, cartelline farò-ma-non-farò-mai etc, cartelline piene di roba nostra ma senza nessuna utilità. Come quelle che lasciamo nel passato normalmente.
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