Discussione: Il perdono
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 01-03-2009, 20.03.58   #3
gibbi
Partecipa agli eventi
 
L'avatar di gibbi
 
Data registrazione: 15-05-2007
Messaggi: 764
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
provo a rispondere ma non sono più sicura di centrare i vostri ragionamenti tuttavia voglio dire la mia esperienza, quando subisco un'offesa diretta, se da un amico o da un estraneo, mi viene istintivo, e forse rappresenta il terzo modo di vedere il problema, reagire con l'affrontare subito la persona e chiedere i motivi dell'offesa, poi spiegare il mio risentimento. nella maggior parte dei casi il fatto si risolve con l'esposizione chiara delle proprie motivazioni, senza arrivare a pensare alla vendetta, che mi induce a covare risentimento e odio. un mio amico tempo fa, partecipe ad una festa avvenuta nella mia casa in compagnia di numerosi amici, nega il giorno dopo di essere stato mio ospite ad un vicino con cui avevo dei problemi mai superati, per paura di essere giudicato male mi sono sentita offesa dal suo vile comportamento e gliel'ho detto apertamente, dapprima ha condiviso il mio sentimento, poi si è risentito della mia franchezza e per un pò di tempo siamo stati lontani, ma per me l'episodio si era concluso, non sentivo l'esigenza nè della vendetta nè del perdono, mi è stato sufficiente capire le sue spinte e le sue giustificazioni. a volte chiarirsi, aprire il nostro animo con sincerità potrebbe evitarci inutili rancori, idee contorte della mente, che spesso elabora fantasie perverse troppo semplicistico?
Se analizzo il fatto che hai raccontato ritengo il tuo modo di agire correttissmo e logico, siamo in presenza, a mio modo di vedere , di una grave scorrettezza ,di un comportamento (vile) che provoca indubbio fastidio ,di un'avversità ....
Il torto cui mi riferivo e che introduce il tema del perdono( o della vendetta) è quel tipo di offesa che provoca uno stato di smarrimento generale , quella che ti coglie di sorpresa tanto da provocarti una perdita di equilibrio , quella che ti trova priva di difesa perchè solitamente posto in essere da una persona alla quale ti senti profondamente legata o quando si è vittima di un crimine, di un abuso , di un tradimento .
Perchè si possa parlare di perdono è necessario a mio avviso che l'atto offensivo abbia provocato una profonda sofferenza psicologica che provoca emozioni negative e distruttive tanto forti da risultare incontenibili .
Solo che la mia attenzione si era sempre focalizzata sul dolore la rabbia la delusione che il torto provoca , la mia visione era limitata a quell'insieme di sentimenti negativi di cui era responsabile solo l'autore del fatto , non vevo mai considerato l'altra faccia della medaglia e cioè quel senso di vergogna che ti porta a dire : ma come ho fatto a non vedere? come ho fatto ad essere così sciocca , credulona o quant'altro , come ho fatto a lasciarmi ingannare ? Questo colpisce l' autostima , risulta inaccettabile a volte e anche questa propria "inadeguatezza" , fragilità deve essere perdonata e rientra pertanto nel processo del perdono.
Nel mio caso forse la parte più difficile ...
gibbi non è connesso