Discussione: Il perdono
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Vecchio 02-03-2009, 11.00.10   #15
RedWitch
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Originalmente inviato da gibbi Visualizza messaggio
Mi puoi chiarire cosa intendi per indifferenza vera ? La metti dopo il perdono e parli di voler veramente bene ad una persona che si è perdonata .....
Riesco a vedere l'indifferenza come assenza di emozioni particolari , nè l'una nell'altra , come se mi trovassi in una posizione di stallo , di silenzio, equidistante dal fatto accaduto e dal presente . La persona per la quale provo indifferenza può esserci e anche no , non mi cambia nulla .
Ho realizzato che mantengo un ricordo molto vivo dell'accaduto ma con il perdono lo scopo è fare in modo che l'offesa o il torto ricevuti non siano più dolorosi non quello di dimenticarli.
Ho più incertezze sul riconciliarsi ......tendo a non avere più rapporti con la persona che mi ha ferita profondamente , ma non sono certa che questo comportamento sia direttamente riferibile solo a difficoltà di relazione....non ho mai approfondito.
Mentre aspettiamo Uno, provo a dirti qual'è la differenza secondo la mia esperienza. Indifferenza finta è quella che facciamo in modo di provare.. quando una persona mi ha fatto del male (o che io l'abbia vissuto come tale), tendo a seppellire la rabbia, e quello che ne deriva sotto l'indifferenza. Sostituendo la rabbia o per essere più chiara l'odio sottile che ho provato verso determinate persone mi sono anestetizata con l'indifferenza (che poi è una forma di buonismo verso me stessa: "io non odio nessuno, sono buona so perdonare..): in questo modo non sento nulla ma sotto sotto quello che è rimasto perchè non digerito, continua a lavorare (con conseguenze sulla psiche e anche a livello energertico, come tutte le cose non risolte consuma...). La persona in questione magari non la vedo da anni, ma ogni tanto senza un motivo ben preciso o per associazione mi salta in mente, magari sale anche un po' di rabbia, ma prontamente la riseppellisco sotto "l'indifferenza" finta.
L'indifferenza vera invece mi permette di non pensare più automaticamente a quella persona, ma di farlo solo se lo voglio (come andare a ripescare una vecchia cartelletta da un archivio), ed esiste solo dopo aver perdonato la persona dalle cose per cui la odio, anche se l'odio era inconscio.. per me perdonare (sul serio, non mentalmente e basta) significa lasciare libera quella persona e liberare me stessa da un legame malsano. Per fare questo l'unico metodo che conosco è quello che diceva sopra Ray, ovvero vivere fino in fondo (ricapitolare) quel dolore, quella rabbia, fino a scoprire quale sia effettivamente quello che si prova per l'altro, quello che c'è sotto la montagna di indifferenza finta..
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