Discussione: Azione e Pensiero
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Vecchio 24-06-2008, 22.11.03   #14
stella
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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Ora è più chiaro, chi va sano va lontano.

Io invece penso di aver il problema opposto Stella, sono nato quasi al decimo mese, e ho camminato quasi ad un anno, forse già dall'inizio pensavo molto ( sempre se i bambini a quell'età pensano), in ogni caso preferisco cosi, finchè non so utilizzare il mio potenziale, preferisco sapere i miei limiti, sono stato sempre fin troppo prudente su certe cose, in alcuni casi però ho notato che questo mi porta avere un'attività mentale troppo sviluppata, ed una capacità d'azione più limitata.

Progetto molto, studio, ma poi quando devo fare le cose in pratica sembra che mi perdo un po', o non corrispondono al progetto che ho fatto.

Conosco invece certi miei amici che agiscono, fanno e magari sono più concreti di me, però magari non si sono mai chiesti del perchè della vita, e credo che troppa azione impulsiva un po' inibisce quel positivo che c'è nel dialogo a livello di pensiero con se stessi.

Infatti chi si alza, va, lavora, po torna, fa quello e quell'altro agisce molto, ma è anche un buon modo per non pensare e tenere lontano le preoccupazioni.

La prudenza è una cosa buona, però non dovrebbe bloccare ma solo aiutare a non fare il passo più lungo della gamba.
Effettivamente esistono persone concrete che non si perdono a pensare per esempio qual'è lo scopo della vita, la vivono e basta, e altre più riflessive...
Ma sono convinta che per ciascun individuo è una cosa soggettiva, conosco persone che sono grandi lavoratrici e dedicano molte ore alle loro attività concrete, ma che quando serve tirano fuori di quei ragionamenti sulla filosofia di vita che non immaginavo....
In quanto a non concretizzare i pensieri come si vorrebbe, capita anche a me di progettare una cosa e poi non riuscire per vari motivi a metterla in pratica, forse perchè non ero abbastanza convinta ed era più piacevole il pensiero di poter fare che il fare in se stesso.
Ci sono certe giornate che passo il tempo a pensare e filosofeggiare senza concludere nulla, ma alla sera mi sento stanca come se avessi fatto una giornata di lavoro, e in più non ho quel senso di soddisfazione alla fine della giornata, quella stanchezza che mi dice che ho faticato ma ho concluso qualcosa...
Le nostre energie non sono illimitate, quindi dovremmo cercare di indirizzarle nella maniera giusta, senza nulla togliere nè all'una nè all'altra cosa, per non rimpiangere poi quello che si sarebbe potuto fare e non si è fatto...
Ripeto però che è un discorso soggettivo, che varia da persona a persona.

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