Discussione: Le idee di me
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Vecchio 02-02-2010, 19.42.05   #27
griselda
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Io penso, a parte i discorsi fatti fin qui che trovo giustissimi, che quasi sempre ci manifestiamo in un certo modo per essere accettati dagli altri, magari all'inizio forzandoci un po', poi una volta entrati in quel ruolo o manifestazione, la fatica non è tanto di essere diversi, quanto di avere il coraggio di manifestarci come sentiamo di essere nel nostro profondo e il timore che questo impatto può avere sugli altri.
In questi casi l'ideale che ci prefiggiamo non è propriamente "nostro" ma quello di essere come pensiamo gli altri si aspettino da noi, fino a discostarci anche molto da ciò che siamo veramente, parti di noi che soffochiamo e che non potranno mai manifestarsi.
Quel cercare la perfezione, quell'essere sempre disponibili, lo si vede come l'ideale da raggiungere e che non riusciamo mai a manifestare come vorremmo perchè non ci è naturale.
Ma una volta che troviamo il coraggio di rompere questi schemi, un pochino alla volta, anche se creiamo un po' di disorientamento in chi interagisce con noi, si può vivere più liberi, anche perchè non per questo diventiamo persone diverse ma solo più noi stesse con le nostre potenzialità.
Volevo rispondere anche ai precendenti post e lo farò quando mi passa il mal di testa, chiedo pertanto scusa.
Ma volevo dire una cosa che mi è capitata ieri sera: mi è stato detto che io sembro poco normale, bon credo che sia vero, la persona mi ha detto che io mi lascio dire delle cose e poi un bel giorno mi arrabbio e questo destabilizza chi ho di fronte.
E' verissimo. Solo che non è anormalità, per quanto la normalità no so cosa sia.
Ma la tendenza che ho sviluppato per tentare di piacere da bambina, e poi successivamente da ragazzina, mi ha portato a cercare di compiacere gli altri, di fare quello che a loro piace, di essere accondiscendente, di cercare di sopportare il più possibile ciò che non mi va, il tutto per piacere agli altri, per essere approvata, per avere attenzioni, in definitiva per avere nutrimento. Che poi non è detto che arrivi sempre e che il gioco valga la candela.
Bon quando non ce la faccio più, perchè tutto ha un limite, (ieri sera mi chiedevo se era causa delle ottave) in pratica smetto per un momento di essere quella descritta sopra, e chi ho davanti si meraviglia e il contrasto è talmente forte che la definizione diventa: è matta, non ha avuto un attimo di follia, NO è matta punto.
Non so se ho spiegato sufficientemente da essere capita.
Inoltre non sapevo bene se nel futuro dovrò dire subito senza diventare una iena che la cosa non mi va bene, che non mi piace, che non fa per me etc a secondo delle varie situazioni.
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