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Vecchio 06-05-2008, 16.33.36   #6
stella
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Ve l’hanno mai detta questa frase? A me si sempre, tant’è che mi sbatto come una pazza per assolvere il dovere, per poi cercare di dedicarmi al piacere, piacere che poi, tanto è il vizio di fare di corsa, per trovare il piacere, che il piacere non lo trovo mai. Tutto diventa un dovere o per lo meno lo vivo come un dovere. E quando tento poi di rilassarmi mi passano per la mente tutti i doveri che magari mi sono dimenticata e/o non ho assolto così la piccola pausa di ristoro non esiste mai perché mi sento in colpa sino a che non mi alzo e li faccio.
Mi sento come una che corre una corsa ad ostacoli a cui spostano il traguardo sempre più avanti e non arriva mai a poter dire: ecco oh ci sono, sono arrivata, posso fermarmi.
Sono sempre spostata in la, mai ferma su quello che devo fare, perché dopo ce altro e altro ancora ed ho paura di non riuscire a finire per potermi dedicare al piacere. Sta cosa è assurda e dovrebbe far ridere a leggerla ma davvero opprimente e non mi permette mai di rilassarmi, altro che tensione sana questa è tensione malsana.
Anche a me capita così a volte, di essere sempre proiettata in avanti e di non sapermi godere il momento del piacere.
Ci sono sempre un sacco di cose da fare, tutte importanti, così non si riesce mai a rilassarsi un po' perchè si pensa a quello che c'è da fare dopo...
E pensare che se non le faccio io non le fa nessuno mi fa sentire responsabile e importante, anche se forse qualcosa si potrebbe delegare...
Adesso che sto scrivendo qui, e questo lo classifico un momento di "piacere", sono tornata a casa da poco dal lavoro e mi sto rilassando un po'.... se mi guardo intorno vedo tante cose da fare, ma in questo momento per me è più importante questo, più tardi le farò egualmente, anche se sotto sotto c'è come un senso di colpa per i momenti che dedico a me stessa...(ancora e sempre il senso di colpa... )
Chiaro che questo è solo un piccolo esempio, ci sono mille modi in cui impiegare il nostro tempo, fare il nostro dovere dovrebbe portare soddisfazione ma spesso nemmeno quella, tanto tutto è dovuto e si dà tutto per scontato...
Mi ha molto colpito la tua frase nella quale scrivi che hai visto il paradiso nella tua vita ma che ti è sfuggito dalle mani e che per questo provi una grande rabbia con te stessa, ma a parte il fatto della ricapitolazione che è importante, mi chiedo perchè dobbiamo darci la colpa di tutto quello che ci accade....
Io una volta avevo un grossissimo complesso di colpa perchè avevo buttato alle ortiche la mia vita e non sapevo più raccoglierne i pezzi, e così ho cominciato a lavorare come una pazza concedendomi pochissimi piaceri, quasi non me li meritassi, con l'intento di recuperare il tempo perduto e la convinzione che tutto dipendeva da me, ci sono voluti anni di assestamento ma un po' alla volta ne sto uscendo, uno psicologo mi ha detto che finchè non mi toglievo dalla testa che la colpa era mia e che ne dovevo pagare le conseguenze, non ne venivo fuori....
Questa è la mia esperienza, ma sto anche sperimentando che pensare un po' anche a se stessi fa rendere di più anche nel dovere...

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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Prima il dovere e poi il piacere dovrebbe essere inteso diversamente, dovrebbe avere un funzione intelligente per aiutare a fare e non scappare dai propri doveri, per assolvere tutto ciò che ci spetta di dovere ma per poter vivere dovrei anche imparare a bilanciare, il detto non dice di fare solo il dovere ma di fare uno e l’altro, ma l’altro non sono più capace di trovarlo, perché anche il piacere lo trasformo in dovere. Ma quando mi rilasso? Come mi posso aiutare?
Il piacere si trasforma sempre in dovere per il semplice fatto che ci mettiamo davanti un "devo": ora devo divertirmi, ora devo rilassarmi, ora devo devo devo...
Quante volte ho vissuto un giorno di festa come un obbligo a divertirsi perchè così "deve essere"..... Se in un giorno di festa mi va di fare un lavoro e quello mi rilassa, quello è il mio divertimento perchè non è obbligato....
L'importante è "vivere il momento", se mi proietto nel "dopo" me lo perdo...

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