Discussione: la superbia
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Vecchio 05-05-2009, 10.23.49   #26
Sole
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Grazie Sole
Dificile osservarsi, riconoscere..ufff...ma ammissione e accettazione sono ancora più ardui.
Stavo pensando che fossero la stessa cosa, ossia ammettere di essere equivale accettare di essere e invece non è così vero?
Penso di no, parlo per le sensazioni che ho quando accade. Se ammetto è mentale, ancora ho attrito con la cosa, ammetto ma ancora faccio fatica, è un lavoro mentale in cui riconosco e ammetto anche in presenza di altri di essere in una certa maniera. Accettare invece lavora più in profondità, in maniera liberatoria, apre una porta. E' il cuore che iniza a comprendere la mentale ammissione (la mente arriva prima.. ricordi? alla fine anche il corpo dovrebbe liberarsi di certe tensioni provocate dalla non ammissione, dovrebbe starci.) e inizia un processo di accet-azione (c'è da tirare su una discussione su affetto/accetto, dopo la cerco). Se accetto inizio anceh ad amarmi così come sono....
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Sarà che è una visione di me "nuova", mai considerata, ma mi par di vedere la superbia come molla iniziale di ogni cosa, ogni spinta...

William parlava di accettazione come purto di partenza, come un modo per non caricarsi di troppo stress, ottimo punto di vista..
Non è che l'accettazione rischia di diventare una scusa? Del tipo "eh ma son fatta così..pace"
Quando accade questo, secondo me è solo riconoscimento, nemmeno ammissione, e anche poco convinto. Non c'è un lavoro di accettazione interiore. Non puoi amarti sapendo che hai un muro davanti e non ti frega di abbatterlo... sei d'accordo?
Si penso che sia ancora una faccia della superbia che non molla e controlla la situazione, o meglio ( ) sei tu (io, noi, voi essi) che non molli quell'aspetto per paura, comodità, mancanza di energia ecc ecc, ma non è accettazione. Secondo me l'accettazione di suo mette in moto un processo, di fatti è una azione, che poi chiaramente ha bisogno di essere alimentato e Lavorato. Ma se si accetta, in quanto responsabilità del se, non si ha più modo di dire: sono fatto così e vado bene sono gli altri tutti scemi.
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Insomma io mi rendo conto che alle volte mi dico "tanto son così e così mi considerano gli altri..non posso cambiare..resterò sempre uguale"
(che se vogliamo è superbia pure questa, son così, resto così perchè a me e agli altri va bene così.. o almeno questo è quanto, con superbia, ho deciso che pensino di me . ..e guai a chi mi dice che posso cambiare ..mah...un mettersi al di sopra persino del cambiamento..ok ok esagero..)
le sopraVa
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Quindi è ammissione ma senza cadere nella pigrizia..ebbeh si tu parli di lavorare mica di riposare...

Eppure ho ancora la sensazione di non aver fatto tutti i collegamenti...o forse è non aver accettato...o pensarci troppo...

Un po tutto... ma serve, serve.....
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