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Vecchio 03-03-2006, 14.20.33   #33
Ray
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Non è proprio una cosa che succede... o meglio succede che mi venga l'idea, ma non succede che la metto in pratica, non succede di suo.
Se la metto in pratica, ho costruito un percorso diciamo agevolato... una scorciatoia.

In linea di massima qualsiasi situazione di tensione e sofferenza che impliche qualcosa da "risolvere" fa capo ad un conflitto. Nel caso della ragazzina o di me con mia moglie il conflitto sta tra la volontà di liberarmi e quella di non farlo (è approssimativo detto così, ma non scorretto). In un modo o nell'altro questo conflitto si risolverà da se, anche e soprattutto in relazione a quello che mi succederà... incontro altre persone e così via.
In questo modo le "volontà" in conflitto dentro di me varieranno e sposteranno di conseguenza il mio sentire. Solo che in tutto ciò io resto passivo. Le cose mi accadono... non vivo ma sono vissuto... non volgio ma sono voluto.

Se in qualche modo però prendo una posizione all'interno di un mio conflito e decido che voglio liberarmi della moglie o del moroso, checchè ne pensi l'altro mio volere, posso agevolare il processo di "soluzione" mettendola in atto simbolicamente. Il "fare" assume un valore di "fatto", di decisione presa e messa in atto e, a cascata, si porterà dietro tutto il processo di riassestamento, accelerando attivamente quel che passivamente avrebbe un decorso lungo e doloroso, oltre che incerto.

Inoltre si può anche dire che finchè non si traduce in atto la decisione presa, essa non è mai presa fino in fondo e permarranno tracce più o meno importanti del conflitto.

Gli atti simbolici, o meglio caricati simbolicamente, sono modi di comunicare col nostro inconscio, pilotandolo... invece di limitarsi ad interpretare quel che l'inconscio comunica a noi, restandone in piena balia, pur se con una certa conoscenza in più dei meccanismi. Tutte le varie pratiche di indagine psicologica sono nulla senza gli atti, restano appunto indagini, mi permettono di sapere qualcosa di più, ma non di modificare realmente qualcosa.

Invece se mi "costruisco" un atto, un'azione anche complessa ma carica di significato che gli attribuisco non più solo inconsciamente (e si può arrivare anche a veri e propri rituali) mi costruisco in contemporanea un percorso interiore che ha valenza sia risolutiva (per quella cosa li) sia strutturale proprio (per il mio funzionamento futuro).

Per certi versi, anche se ad un livello più basso, funziona esattamente come le pratiche di ricerca spirituale (qualunque esse siano) e come la magia (senso etimologico del termine)...
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