Discussione: Siamo felici?
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Vecchio 08-08-2006, 16.44.36   #40
Clodette
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Citazione:
Originalmente inviato da Astral
La religione cristiana si pone sulla sofferenza, altre religioni non si pongono sulla sofferenza.
Non pensi poi che ci sia un evoluzione anche delle religioni? Ciò che si insegna nei testamenti, oggi ha sempre meno valore.
Si può imparare dalla gioia, dall'amore, o dal dolore e dalla sofferenza, molto spesso(inconsciamente) decidiamo noi come. Allora perchè scegliamo sempre i peggiori strumenti?

Questa è la domanda che bisogna porsi.

Certo poi sono daccordo che se molte lezioni, non si capiscono e non si fa nulla per capirle, non si ricerca, allora si ripropongono con forza sempre maggiore, scuotendoci.

Purtroppo c'è la mentalità sempre piu comune, che per ottenere delle cose bisogna soffrire, penare e faticare, finchè la si penserà cosi sarà sempre cosi soltanto per le persone che lo decideranno.

Non parliamo di Bibbia e Vangeli, perchè se leggi sia nella Genesi che nell'Apocalisse, trovi riferimenti al fatto che il mondo non è stato creato per soffrire.

Il fine il paragone di prendere lo stipendio senza lavorare lo trovo assurdo. Allora cosa succede se nasco ricco e posso godermi solo lo stipendio, devo lavorare duramente per controbilanciare questa felicità?.

Io mi riferisco al discorso più complesso, secondo me Dio non è affatto sofferenza, tutt'altro, solamente che dato che certe bellezze non le capiamo nella gioia, le dobbiamo capire nel dolore.
Siccome la gente non sa apprezzare quanto sia importante essere in salute, perchè ha perso la dimensione di quanto in grazia sia, allora deve allettarsi all'ospedale per capirlo. Sfugge il fatto che la sofferenza però nella maggior parte dei casi, blocca il livello spirituale dell'uomo, perchè nella maggior parte delle situazioni, l'uomo guarda soltanto che soffre, e non ne capisce il motivo.

Secondo me la Gioia appartiene allo spirito, un bambino non realizza, non capisce se è ricco o povero, se il mondo è bello o brutto, e rimane felice lo stesso, poi quando cresce subentra l'ego che continua a fargli credere che la felicità dipende da...
L'uomo crede di essere felice, perchè se la felicità arriva a momenti intermittenti allora non si è veramente felici. Al massimo una serie di eventi ritenuti da noi favorevoli, ci rende soddisfatti.

Spero di essermi spiegato.
io non credo assolutamente che l'uomo debba soffrire x imparare, oppure come dice la Chiesa, soffrire per purificarsi dai peccati. Ma quali peccati?
Ogni essere ha il diritto di essere felice, ora e sempre e credo che l'uomo x natura sia buono, curioso, positivo..proprio come quando si è bambini, come dici tu.
La sofferenza o la gioia siamo noi stessi a sceglierla, se la mia anima reputa necessario in quel momento, x la mia crescita spirituale, che Io stessa debba attraversare qualche esperienza negativa...e sia...(a parte che l'aspetto negativo alle situazioni glielo diamo noi stessi)....il fatto che io possa essere violentata, è un evento assolutamente aberrante solo all'idea, eppure la mia anima potrebbe averlo scelto x una qualsiasi ragione...sempre però importante! Vi sembrerà assurdo...ma oggi rivedendo il mio passato sofferente, mi rendo conto di aver imparato molto + di quanto immaginassi e io avevo bisogno di esperienze forti in quanto ero un'anima che tendeva a trattenere la sua aggressività vedendola come cosa negativa...ecco che io stessa mi sono dovuta scuotere in modo molto forte x riuscire a svegliarmi dal torpore e capire che quell'aggressività doveva essere trasformata in forza, in energia.... Un esempio può essere una persona malata di tumore...la malattia fisica si genera x quel che credo io ovviamente, prima nell'anima la quale darà vari messaggi alla mia coscenza affinchè si renda conto di certe cose, ma se io insisterò nel tenere orecchie, occhi e cuore chiuso...la malattia peggiora e continua il suo percorso e se Io ancora non vorrò capire nemmeno quando i tempi stringono, allora l'unica soluzione sarà la morte. Ma questo è solo un esempio.
Gli uomini dovrebbero concentrare la loro attenzione su se stessi, è facile lamentarsi dei problemi senza guardarne il perchè esistono questi problemi. Troppe volte sento la gente giudicare gli altri e poi osservandoli si scopre che compiono gli stessi atti negativi.
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