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Vecchio 09-12-2009, 20.57.46   #6
Elohim
Ristruttura la casa
 
Data registrazione: 23-07-2009
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Sindone ossia lenzuolo o telo, sarebbe di lino fatto "a spina di pesce", una tecnica usuale duemila anni fa nelle zone del Medio Oriente. Il filato è a “Z” e non a “S” come nel periodo seguente. Una tessitura inusata dal primo medioevo ed è dello stesso tipo usato per avvolgere i cadaveri nella Palestina del periodo attribuito a Gesù, Sul lenzuolo si trovano pollini di piante sia alpine sia mediorientali, tracce di aloe, di mirra e di aragonite (terra della zona di Gerusalemme). L'aloe e la mirra sono gli aromi con cui, stando ai Vangeli, si unse il corpo di Gesù prima della sepoltura. Dato che si stava facendo buio e sopraggiungeva il sabato (giorno di riposo per gli Ebrei) il corpo di Gesù non fu lavato ma soltanto unto. Sul telo è impressa una figura umana, che si vede di fronte e di retro: sembra un negativo fotografico. L'immagine non è stata prodotta con mezzi artificiali. (non vi sarebbero segni di colore o di inchiostri). Non è un dipinto, una stampa e nemmeno una fotografia. E non si tratta neppure di una strinatura fatta con un bassorilievo riscaldato. Gli studiosi non sono in grado di comprendere il procedimento chimico e fisico che l’ha prodotta. Alcuni ipotizzano trattarsi di una specie di lampo che avrebbe irradiato il corpo e il tessuto. Gli esperti sottolinearono nei loro studi, che la figura, ricca di particolari, si delinea soltanto sulle fibrille più esterne del tessuto ed è stabile a livello chimico e termico. Il colore giallastro si diversifica da quello del telo in quanto più marcato. L'immagine sindonica, al contrario di dipinti o di figure piane, sarebbe tridimensionale da cui si sono ricavate foto oleografiche perfette e simmetriche. Essa assimila la luminosità ultravioletta, senza peraltro riflettere radiazioni. Questo ne elimina quindi l’origine per strinatura. Sugli occhi del viso sindonico sono state scoperti segni impressi di due monete romane con la scritta in Greco "Tiberio Cesare" fatte coniare da Ponzio Pilato tra il 29 e il 32 d.C. L'usanza di mettere monete sulle arcate oculari aveva lo scopo di mantenere chiusi gli occhi. Inoltre, vi sarebbero chiazze di sangue rappreso, il cui DNA sarebbe di un individuo di sesso maschile. Oggi, al contrario degli artisti dal Medio Evo in su, si sa che i chiodi non venivano fissati alle mani, bensì ai polsi. E questo si vede nell’immagine della Sindone. I chiodi, ledendo i nervi mediani, farebbero ripiegare i pollici nei palmi. Ecco perché non sarebbero visibili i pollici. Dato che ai crocifissi si fissavano entrambi i piedi con un solo chiodo, uno dei piedi era sull’altro. Con la morte sopravviene la rigidità del cadavere. E anche questa è la posizione dell’uomo della sindone. Ai condannati che erano ancora vivi sulla croce, dopo qualche tempo, venivano spezzate le gambe affinché non potessero più poggiarsi e morissero per soffocamento. Secondo i Vangeli, a Gesù non fu riservato questo trattamento., bensì gli fu inferto un colpo con la lancia. E come non notare che le gambe dell’uomo della Sindone siano intatte e c’è il segno della ferita e la relativa macchia di sangue sul costato. Come se non bastasse, sul telo sindonico sono presenti tutte le ferite che i Vangeli affermano essere state inferte a Gesù, comprese quelle delle spine sulla testa, delle frustate e del trasporto della trave dove fu inchiodato. Esperti in matematica e statistica hanno concluso che la probabilità che l’individuo impresso sulla Sindone non si trattasse del Gesù evangelico sia una su molti milioni.
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