Discussione: Climaterio.
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Vecchio 23-12-2007, 13.39.42   #7
Uno
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Originalmente inviato da centomila Visualizza messaggio
Grazie per la risposta.

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Ci provo. Vediamo cosa ne esce.
Eccomi Centomila,
Certo che si può parlare di queste cose, ovviamente utilizzando un linguaggio adatto a tutti, cosa che so già che farai.
Il discorso della comunicabilità è molto simile a quello della malattia, come non c'è malattia incurabile ma c'è il malato incurabile, non c'è esperienza incomunicabile ma c'è l'interlocutore a cui non si può comunicare. Lo so che sembra discriminante, razzista o che altro... ma è una pura e fredda legge universale come quella della malattia.

Bene hai un pò più inquadrato di cosa stiamo parlando, non stiamo parlando di climaterio per anzianità... beh allora cambio la risposta... io si
E' un'esperienza comune anche al di fuori dell'esperienza definita spirituale, nel senso dell'esperienza che sembra che nulla abbia a che fare con lo Spirito ma in realtà c'entra.
Devo aver già fatto degli esempi, ma forse non qui, l'artista che crea un'opera d'arte, ma pure un uomo comune con un comunissimo lavoro, può talmente immergersi in ciò che sta facendo da destinare tutte le sue energie in questo.
E' una forma molto raffinata, poco mentale nel senso che comunemente diamo alla mente, di concentrazione. Molto bella e trasformante è questa esperienza applicata direttamente allo Spirito, cioè senza mezzi veicolanti, diretta.... (lo scrivo per qualcun'altro, tu sai di cosa parlo).

Sai già che io sono d'accordo sulla Grazia che deve venire dall'Alto, però si dice aiutati che il ciel ti aiuta e bisogna conoscere come aiutarsi.

Nel caso specifico di cui stiamo parlando è importante che se non ci sono più stimoli distraenti, se si fa lo scambio di cui parlavi, comunque rimanga aperta l'alimentazione.
Provo un esempio, metti un rubinetto a cui è attaccata una pompa (tubo di gomma) che ha molte diramazioni, con una ci innaffi l'orto, con un'altra ci lavi la macchina, con l'altra ancora siccome fa caldo ti fai la doccia e di dai sollazzo etc...
Bene se provassimo a chiudere uno di questi tubi la pressione sarebbe troppo forte negli altri che rischierebbero di rompersi, andare in tilt... scompensi vari....
però se al contrario in qualche modo si allarga la portata di uno di questi tubi, per esempio quello che innaffia l'orto e che da vita a nuovi prodotti, gli altri di conseguenza avranno meno pressione... è una concentrazione ma non forzata.
Ora il discorso è che per come funzioniamo il rubinetto principale che da acqua ai veri tubi sul più bello si chiude un pò... (è una cosa naturale, cicli e altro) noi vediamo che la macchina diventa sporca, non riusciamo più a darci sollazzo, e con tutto ciò non annaffiamo a sufficienza l'orto anche se ci destiamo più acqua, quindi ci prende una specie di panico... riportiamo la pressione uniforme ovunque.
Invece bisognerebbe imparare a non chiudere quel rubinetto principale.

Non so se si capisce la metafora.

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