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Vecchio 15-12-2006, 03.09.46   #2
Haamiah
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Una cosa che ho notato spesso è quanto molte persone siano 'preoccupate' nel pensare a mangiare, ma non tanto appunto pensando alla qualità e quantità che servono realmente, semmai alla frequenza, metodicità nel 'dover' mangiare.

Faccio un esempio, poniamo che si vada ad un matrimonio, come si sa, in quei casi la maggior parte delle persone si ingozza fino a rasentare l'esplosione , se io mangio tanto, molto più di quello che mi serve, come minimo sto male il giorno dopo, e come minimo salto la cena, o il pranzo successivo.....quello che mi lascia sbigottita è come molti dopo aver mangiato in una sola volta quello che sarebbe bastato per 10 giorni o più, riescano poi a rimangiare senza saltare neppure un pasto .....poi magari ci si lamenta di aver messo su la pancetta

Se invece si pensasse veramente ad assaporare i cibi, mettendo attenzione in quello che si fa, ascoltando il proprio corpo, che inequivocabilmente quando è sazio ce lo comunica...tipo...please, ti prego, stop...se adottiamo il sistema che ogni qual volta che per qualunque motivo si sgarra, se saltiamo il pasto successivo, eventulamente sostituito con una buona tisana, magari digestiva, assicuro che non si muore per carenza di cibo....saltare un pasto in questi casi, non so se si possa chiamare piccolo digiuno, però anche se alcuni ritengono che saltare anche un solo pasto faccia male, penso che in questi casi invece sia un modo veloce e sano di ristabilire l'equlibrio corporeo che è stato rotto da una sovralimentazione più che scorretta.....

Poi ognuno farà quello che sente giuisto per sè....pure esplodere
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