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Vecchio 24-11-2010, 19.37.07   #51
diamantea
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Comportamento che ha la stessa logica di continuare a somministrare una medicina anche (molto) dopo che uno è guarito.



E come mai hai sta difficoltà?

Vedi con i farmaci non ho questa dipendenza, anzi tutto il contrario, non vedo l'ora di smettere di prenderli quelle rare volte che vi sono costretta.

Per il resto ti dico così d'istinto perchè mi identifico in quel ruolo, mi sento in colpa a togliere quell'atteggiamento servizievole che fa tanto piacere ricevere all'altro.
E' il solito modello/copione che mi rende degna di essere amata e accettata, come madre-moglie-amante-figlia-ecc.
Mi sento in colpa se non rispondo alle aspettative secondo abitudine consolidata. Questo senso stoico del sacrificio che mi è stato inculcato da bambina a cui mi sono sempre ribellata ma non facilmente sottratta.

E' anche una forma di riconoscimento del mio valore nel saper dare, nel rendermi indispensabile ecc...

Però non dura in eterno, il mio essere si ribella forte, non voglio che le dipendenze permangano in eterno. Anche se volessi non potrei, non appena sento che l'altro può farcela da solo qualcosa scatta dentro di me che spinge fuori e non mi importa se agli occhi degli altri non sono più buona, dolce, servizievole. L'orco entra in azione.
A ognuno il suo. A malapena la mia schiena riesce a sorreggere il mio peso.
Nemmeno io voglio essere dipendente dagli altri, cerco sempre di fare le cose da sola, autonomamente.

E' ciò su cui sto lavorando, gli estremi, avvicinarmi e allontanarmi dall'oggetto, mettere a fuoco un punto in cui posso respirare, sentirmi individuo. Non voglio sopraffare e sentirmi sopraffatta.

Non so, tu che ne pensi in merito...
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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