Discussione: Etica e Morale
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Vecchio 19-01-2007, 15.49.05   #12
Ray
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Originalmente inviato da 'ayn soph Visualizza messaggio
la morale è relativa all'etica
dovrebbe essere che l'etica governa o insegna a governare i nostri costumi o modi.

e se diamo questo per scontato diciamo anche che morale ed etica derivano direttamente dai Principi, come appunto mi sembra abbiate detto.

quindi prima cosa è l'andare a vedere i Principi quali sono e cosa esprimevano; nessuno sa quali erano?
La domanda che poni è la domanda chiave... avevo provato a suggerire una strada, adesso magari la suggerisco un po' meglio e vediamo se porta a qualcosa.

Prima però una considerazione sui Principi. Se intesi con la "p" maiuscola, quindi quelli da cui la stessa Etica discende, sono appannaggio "divino". Ovvero la loro Conocenza era prerogativa dei Saggi, dei Sapienti, degli Iniziati o come volgiamo chiamarli... insomma di coloro che erano in grado di partecipare ai Principi, di percepirli (conoscenza=esperienza), coloro che avevano "accesso" al "mondo divino". Ne segue che l'esperienza dei principi rientra nelle caratteristiche dell'Inesprimibile.
Quel che veniva espresso dunque era la traduzione (tradizione) dei Principi per tramite del Saggio, colui che portava in terra ciò che sta in cielo, colui che faceva i ponti (tra terra e cielo)... il "facitore di ponti"...

Nel corso del tempo molte "formulette" sono state tentate per esprimere quei Principi, frasi, parole che, se comprese (sottolineo se), permettevano di delineare il campo dell'Etica. Un esempio è il classico "ama il prossimo tuo..."

Ma alla fin fine, se ci ricordiamo che l'etica si occupa del come e non del cosa, più che formulette e frasi (che possono essere una derivazione, un risultato) ritengo che il Principio Etico vada ricercato nell'intenzione. L'intenzione è la tensione interna (che genera o può generare un'azione esterna). Quindi alla fin fine il motivo (quello vero) che mi spinge ad agire (o non agire o quel che è). Motivo che posso conoscere solo nella misura in cui conosco me stesso... quindi più mi conosco più posso essere etico, ma siccome più mi conosco più mi avvicino al mondo dei Principi, più mi conosco più conosco i principi etici e sono in grado di stabilire l'etica.

Mi rendo conto che è un discorso inusuale... provo a riportare la cosa un po' più a terra con un esempio.

Sono un governante. Mio ruolo è fare gli interessi di un popolo, popolo al quale io sto prestando servizio. La mia intenzione dovrebbe essere in linea col mio ruolo, ovvero dovrebbe essere quella di ottenere il miglior "bene" possibile per il mio popolo, indipendentemente dai miei interessi personali.
Mettiamo che alzo le tasse. questo potrebbe, per esempio, essere motivato dal fatto che devo coprire una spesa che interessa a me, direttamente (mi intasco i soldi) o indirettamente (faccio gli interessi di amici, parenti, partiti ecc.) a scapito di chi paga, oppure essere motivato dal fatto che questa spesa è necessaria ad un miglioramento per il popolo. La mia intenzione profonda (non quella dichiarata agli altri o a me stesso) è la sola a potere stabilire se sto agendo eticamente o meno.

Alla fine l'etica è strettamente connessa all'autoconoscenza e all'evoluzione individuale (potrei essere spinto da motivazioni egoistiche e non saperlo, anche se sempre meglio così di imbrogliare apposta) e l'antica idea di farsi guidare dai saggi non era poi così tanto campata per aria... nel senso che il Saggio è anche quello di cui ti puoi fidare (anche se ti alza le tasse o ti martella).
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