Discussione: Desiderio
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Vecchio 20-02-2008, 00.18.39   #14
Ray
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
L'etimologia non fà che complicare le cose. Dal latino desiderare, composto da "de" (via?)e "siderare",(siderèo, delle stelle) per alcune traduzioni assume significato di "fissare attentamente le stelle", altri danno al suffisso "de" il significato di allontanarsi e quindi "togliere lo sguardo dalle stelle"
Il "de" a mio avviso è un privativo che veicola una mancanza... de-siderare opposto a con-siderare... quasi non si potesse godere del collegamento con gli "astri"... collegamento dal quale deriva il sentirsi completi, appagati.

L'aforsima, che a intuito in qualche modo approvo anche se lo capisco fino ad un certo punto, forse si può approcciare partendo da quel "rinunciarvi". La rinuncia... ne abbiamo già parlato altrove... capiamo davvero cos'è? Par cosa facile invece a mio avviso quasi mai rinunciamo a qualcosa.

Rinunciare non è rimandare, non è mettere da parte temporaneamente, non è reprimere. Rinunciare è smettere di desiderare. La rinuncia vera è per sempre.

Se desidero qualcosa e decido di rinunciarvi, di non perseguirla, decido di farvi a meno per sempre, la bandisco da me, la lascio. Smetto di pensarci, smetto di desiderarla. Smetto di sperarla.

Ne parlavamo a proposito dell'accettazione. Accettare è smettere di sperare che cambi, che non sia altrimenti. In caso della sofferenza, per esempio, è smettere di sperare che finisca. Che poi è rinuncia solo vista dall'altra parte.

La rinuncia è anche l'unico vero modo di scegliere. Senza rinuncia non possiamo parlare di vera scelta... tra due possibilità, sceglierne una corrisponde a rinunciare all'altra, per sempre... dato che quell'attimo non si ripeterà. Anzi la scelta E' la rinuncia. Per questo è così difficile.

Ma la rinuncia è un atto vero. Un'azione dell'essere. Una strada presa. Vista così la soddifazione del desiderio, il suo appagamento, è solo uno stare fermi.
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