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Vecchio 05-09-2010, 15.06.46   #116
webetina
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Non ho il libro sottomano ma una frase di Ramesh Balsekar dice che al singolo non è dato di conoscere il tutto a cui appartiene. Più che l'esempio della mano citato prima, mi è piaciuto che lui paragona l' individuo alla cellula di un corpo, perfettamente completa e simile per struttura e organelli alle altre diveramente specializzate e capace di riprodursi, ma alla quale non è dato di conoscere l'intero corpo a cui appartiene.

Ammesso ora che anche quì sia tutto determinato dalle leggi della genetica, dagli accadimenti casuali(sempre tra virgolette) esterni, così da potere escludere la benchè minima libertà di azione della singola parte, cosa che potrebbe avermi anche convinta(potrebbe), mi chiedo a questo punto cosa cambia nella vita di ognuno di noi.
Si, ok, ammetto anche che ora sarò al limite consapevole e osservatrice di ciò che mi accade come evento in cui la mia volontà non ha preso parte contrariamente a quando mi illudevo del contrario.
Potrei pensare allora di potere ritornare serenamente alle mie domande, a darmi le risposte, senza la utilità e il fastidio di chiedermi "chi" , elemento iniziale che ha scatenato la discussione.

Alla fine "chi" è saltato fuori? Sono stata tutto il tempo col fiato sospeso. E conosciuto "chi"... avrei da chiedere ancora, a che mi serve, alla luce del fatto che sono risultata una sequenza di azioni reazioni predeterminate.

Ultima modifica di webetina : 05-09-2010 alle ore 15.39.07.
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