Discussione: la rabbia
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Vecchio 03-04-2012, 23.31.55   #55
diamantea
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
A livello di istinti la rabbia è la diretta trasformazione della paura nei casi in cui risulti (all'istinto) impossibile (o molto sconveniente) la fuga... e quindi l'energia in surplus data dalla paura, che sale sottoforma di paura, viene incanalata per il combattimento. E' un meccanismo di sopravvivenza (diretta, difesa del territorio ecc.).

In individui in cui gli istinti non sono del tutto dominati, ossia praticamente chiunque, questo processo per così dire si riproduce a livello psicogico o, se vogliamo, la nostra "psiche" semplicemente funziona istintivamente e quindi quando la "personalità" si sente minacciata per qualisasi motivo, come il vedersi di un difetto, il saltare di un'organizzazione e chi più ne ha più ne metta, si sente minacciata, teme di morire e prova paura. La quale paura, per impossibilità solitamente di fuga, diventa immediatamente rabbia e induce a combattere contro l'apparente causa della minaccia (l'altro).

Poi volendo, siccome questo combattimento realmente di solito non avviene fino in fondo, ovvero non si arriva all'annichilimento dell'altro (o nostra distruzione nel tentativo) ecco che resta del residuo e noi furbamente ci rimuginiamo su, coltiviamo, in attesa di tempi migliori per la sua distruzione (ovvero fino alla prossima volta nella quale gli spariamo addosso anche quello del passato).
Si può riprendere il discorso?

Sono arrivata a capire l'origine della mia rabbia. E' ciò che percepisco come imposizione di ciò che non voglio, che non mi piace, che non desidero che mi fa montare la rabbia.
E' la prepotenza, l'imposizione contro il mio volere, può essere una parola, un cibo, una carezza, una qualsiasi cosa imposta che mi fa salire la rabbia e la reazione immediata.

E' da un pò che ci sto lavorando sulla rabbia, da quando mi è chiaro questo meccanismo del cucchiaio cerco di prevenire nel non assorbire, ingoiare quello che non mi piace, cerco di scegliere, rifiutare, ma quando l'imboccamento è veloce scatto nella reazione, oppure rinuncio alla lotta ma metto distanza.

Allora, non individuo la paura di fondo, paura di cosa esattamente? e da cosa il mio istinto vorrebbe farmi fuggire?

La personalità si sente minacciata e vorrebbe fuggire, non potendo fuggire si difende reattivamente, oppure se non può fuggire e reagire si adatta assorbendo il colpo, si desensibilizza aumentando la tolleranza. E' così?

Questo lo vorrei capire bene, perchè è vero che ho ricevuto molte imposizioni, poi mi sono adattata con la tolleranza ma alla fine il conto è venuto fuori, con la manifestazione di rabbia a ogni pelo che vola, quindi come fossero arrivati quei tempi migliori.
Rabbia che va scemando di intensità man mano che mi sento più vicina ai miei bisogni, però ancora non ne sono fuori, qualche scatto arriva...
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