Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 13-01-2011, 23.09.20   #272
griselda
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Ecco, questa forse è una domanda importante, che si ricollega al discorso che ha tirato su SV.
Nella metafora di Uno si tratta di paura delle bestie feroci che stanno nella zona in cui vogliamo prendere qualcosa che ci hanno detto esserci.
Nella pratica forse è soggettivo... io ho avuto, in determinati momenti, paura di morire, di impazzire, di essere preso dai demoni e non potermi più liberare. Le ritengo tutte paure motivate, realistiche, a fondo del nero. Ossia ritengo il rischio concreto.
Tuttavia è anche vero che sono mentalizzazioni di una paura istintiva e irrazionale e certamente, se si vuole andare sino in fondo, serve poco mentalizzare. Serve tuttavia dirsi certe cose per stimolare il coraggio... insomma assumersi il rischio.
Non sono convinta di esserci, però ho avuto una sensazione qualche mese fa, di essere immersa nel nero....sono rimasta malissimo, ma sopratutto perchè io volevo solo bianco di mio per cui lo prentendevo pure indietro. (la tendenza è questa)
In soldoni quando sei nel marrone sei come nel nero perchè comunque ti stai osservando e studiando (nel senso di come sono le tue reazioni? quindi in questa fase non trattieni niente ) e sei a contatto con chi anche deve scoprirsi quindi osserva tuttto quello che gli esce?
Se è così è come essere nella giungla altro che belve feroci se non ti difendi ti fanno a fettine usando un eufemismo. Beh allora è come avevo intuito qualche tempo fa è come il valtudo nel senso che vale tutto quel che viene fuori da noi altro che paura e vomito e terrore
Ho capito qualcosa?
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