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Vecchio 12-04-2010, 17.21.46   #58
diamantea
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Se devo essere sincero Diam, non condivido quasi nulla della tua lettura della fiaba, anche limitandosi allo psicologico (che poi non può essere distante dall'esoterico, sono ambiti diversi ma la direzione è una).
Parto da questo pezzo perchè mi pare quello che con più evidenza non tiene conto del dato di fatto della narrazione.

La bambina non sublima i suoi bisogni primari, la bambina muore. Il suo comportamento quindi, al di là di tutto, non può essere considerato adattivo. Da qui ripatirei e riconsiderei un po' tutto... poi, per carità, vedi tu.
La mia elaborazione parte da un vissuto. C’è stata una identificazione con il dolore della bambina affamata, infreddolita ed abbandonata. Non riuscivo a trovato alcun significato positivo o di crescita in una fiaba in cui si narra la disperazione di una bimba che muore da sola in strada in una notte di festa, affamata e assiderata, trovata l’indomani mattina dai passanti, nemmeno dai genitori che non si degnano di cercarla.
Ho usato i fiammiferi per accendere i miei desideri, le mie paure, i miei difetti e miei talenti. Solo che a un certo punto sono rimasta bloccata nella fiaba. Il dolore non andava via. Non riuscivo a risolvere la sofferenza della bambina.
Il fatto che la bambina poco prima di morire realizza i suoi desideri seppur nell’illusione di una fiammella che le permette anche di morire nella sensazione del caldo abbraccio della nonna, più che una morale è una consolazione per il mio inconscio.
In fondo quando una persona muore, specialmente in giovane età, magari in seguito ad un brutto incidente, qual è il pensiero che consola se non quello di voler credere: “è morto sul colpo, almeno non ha sofferto”.
Le persone anziane invece hanno la convinzione che quando sta per arrivare la morte, l’anima di un parente caro viene ad guidare il moribondo nell’aldilà, così non è solo e non ha paura.
In questa versione psicologica non posso distaccarmi troppo dal mio vissuto, paure e convinzioni comprese.
E’ consolatorio il pensiero che gli attimi precedenti la morte li ha vissuti giocando e nell’amore della nonna.
Se hai un'elaborazione diversa, più corretta ho piacere di confrontarla.
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