Discussione: laboratorio
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Vecchio 18-08-2008, 22.31.01   #11
dafne
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Dai, mi sfogo un po' anche io, dato che parliamo di due cose qui... e la seconda è parecchio importante per me.

Partiamo dalla prima: il laboratorio tealtrale. Come prima cosa confesso che si, mi ha dato fastidio la fine che hanno fatto i MIEI personaggi.
E' vero, li ho introdotti per muovere un po' una storia che mi sembrava fosse troppo melensa e soprattutto troppo lineare. I due piccionicini erano un po' troppo perfettini e buonissimi (e allora che ci vanno a fare a Eonia?), insomma la storia non mi piaceva. Così ho pensato di introdurre un lato ombroso. I miei due grezzi investigatori privati senza scrupoli ingaggiati per recuperare il maltolto su cui, nel vissuto di chi li ha ingaggiati e poi anche di loro stessi, la piccola sgualdrinella aveva messo le grinfie sono diventati i cattivi cattivi e i due piccioncini sono tornati i buoni buoni nello spazio di un solo post... e la storia di nuovo non mi piace.

Tuttavia non ho protestato ma, a dire il vero e a confessare tutta la mia meschinità, non ci ho neanche riprovato, nascondendo con l'altezzosità quel che alla fin fine è scarsa propensione all'integrazione.

E qui veniamo al secondo argomento del tread: l'attaccamento. Conservarlo e integrarsi con gli altri è impossibile. L'integrazione è possibile nella misura in cui si rinuncia all'attaccamento. Rinuncia difficile... e forse vero scopo della sezione.

PS: attaccamento che può essere presente sia in chi scrive poco che in chi scrive molto... due forme diverse di controllo.

Questa cosa dell'attaccamento m'interessa parecchio, ne avevo già parlato un pò con lo psicocoso e ne era uscito che ci sono diverse forme di attaccamento.
Se ne ho capito qualcosa questo dipende dal tipo di rapporto che abbiamo avuto con le nostre figure di riferimento.

Mi piacerebbe approfondire quest'argomento (così intanto prendo tempo ) ma ammetto la mia ignoranza, non saprei neanche dove andare a cercarli..il "solito" Jung magari?

E' curioso comunque come le parole sembrino un'apparente contraddizione..attaccamento...sembra che ci sia un contatto, un bisogno di stare vicini a ma poi a causa proprio di questo ci si ritrova a non riuscire ad "attaccarsi" aggregarsi agli altri...

Oppure ci si attacca talmente a quella cosa che qualsiasi accenno a poterla perdere ci fà andar fuori di melona?

Perchè è questo che sotto sotto mi sembra che capiti ogni volta che mi "derubano" di qualcosa..certo Red, anche la perdita di riferimenti ci stà, la mente che si aspetta un certo proseguio e rimane spiazzata di fronte al nuovo ma quello genera ansia mentre la sensazione che ho provato è stata più simile a una delusione, peggio, come se mammina avesse visto i miei voti buoni e si fosse messa a elogiare Pina..o qualcosa di simile...

E poi ancora un altro effetto collaterale, che percepisco adesso scrivendone, la repulsione totale per quella cosa che ci è stata "tolta"(scusate se continuo a virgolettare ma non mi vengono termini più appropriati)
Rifiuto per anche solo riavvicinare quella cosa fonte della delusione, il personaggio della storia, l'amico che ha sorriso ad un altra...e voglia di seppellire tutto sotto momtagne di pensieri..fino alla prossima occasione simile e allora la faccenda ricomincia a bruciare come acido...



c'è qualcosa che mi sfugge, un passaggio, un meccanismo, il punto d'origine non lo sò ma sento che qualcosa preme per farsi vedere...che barba essere orbi..
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