Discussione: Ischemia cerebrale
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 27-08-2008, 01.28.09   #1
Grey Owl
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Grey Owl
 
Data registrazione: 24-01-2006
Messaggi: 2,100
Predefinito Ischemia cerebrale

Scrivo in esperienze un fatto accaduto oramai un mese fà, un evento che ancora oggi vivo intensamente. Lo faccio per fissare questo momento, sento di volerlo scrivere. Una forma di razionalizzazione di quello che ci è accaduto, una condivisione col forum.

Fino ad un mese fà conoscevo la parola "ischemia" attraverso i libri di scuola, ora ne ho fatto "esperienza" , o meglio ho potuto vedere gli effetti di un'ischemia cerebrale sul corpo del mio gemello.
L'ischemia è un ridotto apporto di sangue in una parte del corpo che nel caso di mio fratello è stata la parte frontale sinistra del cervello.
Siamo gemelli monozigoti ed abbiamo vissuto i nostri anni assieme, ancora oggi condividiamo molte cose insieme.

Col senno del poi ricordo che quella mattina, appena alzato, mi sentii strano, più strano del solito ma non gli diedi peso. Mi svegliai con la testa ovattata e la faccia gonfia, almeno queste erano le sensazioni, allo specchio vidi le borse sotto gli occhi ma nulla di più. Eppure mi ci volle un pò di tempo per riprendermi e riordinare i pensieri, ma come ho detto prima, non gli diedi peso.

Andai al lavoro e verso l'una del pomeriggio ricevetti la telefonata di mio fratello che con la voce rotta dal pianto mi informava che il mio gemello si trovava in un letto di ospedale paralizzato nella parte destra del corpo.

Arrivai all'ospedale verso le otto di sera dello stesso giorno e lo vidi. Mi riconobbe, mi sorrise, sollevò lo zigomo sinistro mentre il lato destro pareva non gli appartenesse, le membra gonfie, come di gomma, un tessuto inerme. I nostri occhi lucidi rimasero fissi per un pò di tempo, sono qui gli dissi, sono qui con te.

Aveva continui attacchi dolorosi alla testa, lo si vedeva dallo sguardo e dal suono della macchina che registrava valori fuori soglia dei suoi battiti cardiaci.

Vissi tre giorni in ospedale, non mi allontanai mai da lui, la notte gli accarezzavo la fronte quando aveva gli attacchi di dolore alla testa, lo aiutavo a mangiare, gli parlavo ma sopratutto ci guardavamo negli occhi. Per noi è sempre stato così, non ci serviva parlare, bastava lo sguardo per intenderci.

Avevo la sensazione che potessero essere gli ultimi attimi di vita e volevo essere con lui, insieme come lo siamo sempre stati.

I successivi tre giorni mi assentavo per sei ore, il tempo per mangiare e fare una doccia e poi tornavo da lui. Dopo il terzo giorno i medici ci dissero che il paziente era stabile e si poteva trasportare.

Il sesto giorno potemmo trasportarlo in un'ospedale più vicino a casa, ancora oggi si trova lì. Oggi cammina ed ha ripreso le funzioni motorie, non parla correttamente ma col tempo si riprenderà.

Questo periodo è molto intenso, per entrambi, anche se per differenti aspetti. Ho capito che nella necessità affiorano forze ed energie sconosciute, che nulla accade per caso, questa esperienza mi ha aiutato a vedere parti di me che non conoscevo.

A circa un mese da quella sera comincio a riordinare i pensieri ed in parte li ho voluti fissare qui in esperienze.
Grey Owl non è connesso