Discussione: Macchina da scrivere
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Vecchio 09-06-2008, 09.31.44   #11
stella
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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Ricordo a scuola la mia prima lezione di dattilografia, la professoressa non ci aveva nemmeno portate nell'aula apposita, prima di tutto ci ha fatto presente che in italiano corretto si dovrebbe dire "macchine per scrivere" e non "da scrivere", poi per un'ora ci aveva fatto esercitare a distanziare le dita delle mani a una a due per volta, se provate non è mica facile staccare il mignolo tenendo le altre tre dita insieme .
E poi ricordo interminabili pagine di parole dapprima di tre lettere, separate da uno spazio e poi incolonnate, aumentando un po' per volta la lunghezza per esercitare le varie dita. Sembrava di essere in prima elementare, quando ti facevano compilare pagine e pagine di ogni letterina che imparavi. E la tastiera era rigorosamente coperta da un foglio bianco appiccicato con lo scotch, la testa doveva essere girata verso il libro, vedi mai che con un colpo di mignolo alzassi il foglio per sbirciare su che cavolo di tasto avevi infilato il dito .
Il primo esercizio è stato scrivere per migliaia di vote FDF JKJ alternativamente e cosi via fino a conquistare l'automatismo su tutta la tastiera e gradatamente aumentare in velocità....
E' come quando si impara ad andare in bicicletta, poi il movimento viene automatico...


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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
A proposito di creatività c'era anche chi con la macchina da scrivere faceva dei disegni usando le varie lettere, appena me ne sono comprata una (era arancione, se non l'ho eliminata nel trasloco dovrei averla ancora, ma anche se era un po' più moderna era una baracca, ne aveva sempre una) una volta mi sono cimentata a scopiazzare una madonna fatta in quel modo ma... ho perso la pazienza prima di finirla.
Per "disegnare" con la macchina per scrivere si usavano i tasti della X o dello O
si contavano le battute per centrare il tutto seguendo uno schema riga dopo riga.
Anche per centrare i titoli si contava quante battute sottrarre alla lunghezza della riga rispetto ai margini e poi si divideva per due.
Si poteva anche fare la sottolineatura ma bisognava ogni volta tornare indietro di uno e battere il trattino basso.
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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Ricordo vagamente questa cosa, ma mi sembra che aveva a che fare con il modo in cui erano disposti i raggi (si chiamano così?) delle varie lettere: se fossero stati disposti in ordine alfabetico scrivendo le parole si sarebbero incastrati... o qualcosa del genere, e alla fine sono rimasti così.
E' proprio così: le leve delle lettere più comuni quindi battute più spesso sono state intervallate da quelle delle lettere meno comuni così che i martelletti dei tasti non si incastrassero uno sull'altro in una battitura veloce.
Per fortuna è rimasta tale la disposizione, perchè basterebbe un solo tasto in una posizione diversa per perdere anni di automatismo...
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