Discussione: cara mamma
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Vecchio 23-05-2011, 23.05.14   #162
diamantea
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Mia madre non sta bene, è tre giorni che ha dolori, non si capisce se sia la sciatica, il rene, l'ernia al disco, fatto stà che è a letto con antidolorifici e non vuole andare in ospedale, si vuole curare in casa sua. Non è grave e suo figlio la accontenta malgrado la vorrebbe monitorare diversamente.
Ho notato un bel cambiamento in lei rispetto a qualche post fa ho raccontato. Ora è più docile, si fa fare tutto con fiducia, senza lottare, mi cerca di continuo, sa che io la accontento in tutto ciò che posso e se ha il fiato per rimproverarmi io alzo la voce anche se sta male, a lei piace così.
Sabato abbiamo saltato il nostro solito giro di spesa, con colazione del bar in macchina, poi pesce, verdure, carne e tutto quel che le occorre per la settimana. Mi ha detto "prenditi i soldi e comprati il pesce e lo mangi alla mia salute" ma io non ho avuto voglia di andare alla pescheria dove il signor Franco ci aspetta tutti i sabati. Ho comprato l'indispensabile per due giorni. Quando gliel'ho detto ho visto una luce di gratitudine nei suoi occhi, era contenta che io provassi pena per lei, e non ho comprato nulla di speciale perchè "una malata in famiglia da pensiero e toglie l'entusiasmo."
Mi stringe il cuore a vederla così sofferente. Non è che mi scordo dei dispiaceri o del male ricevuto ma subentra un so chè di voler sopravvivere a tutto il nero che c'è stato, il voler godersi ancora l'ultimo genitore rimasto, con i suoi pregi e difetti, è la voglia di superare tutto e guardare avanti ancora con lei così battagliera, insopportabile, ma ancora mia madre.
Non ci sto molto volentieri a casa sua, troppo diversa e lontana da quando stavo in famiglia, eppure stasera mentre le cucinavo la pastina guardavo come avevo riordinato alla mia maniera, mi affioravano i ricordi di un passato che sembra non sia mai esistito, con quel silenzio che non ho conosciuto con loro ed ora mi sembrava bello, sentivo il calore della mia famiglia dove sono cresciuta nel bene e nel male, le mie radici, lei era desiderosa di un pò di compagnia tranquilla.
Una volta era lei che curava me, ora sono io che curo lei.
Poi la voglia di tornare a casa mia, da mio figlio e la mia cagnolina, i miei odori, le mie cose, il mio "rizzetto". Non ho nostalgia, solo voglia di godermi ancora a lungo questo momento di benevolenza per tanto tempo desiderato e guadagnato con molto impegno e volontà.
Spero si riprenda presto, voglio portarla un pò a spasso, a prenderci un bel caffè al suo chiosco preferito e riassaporare i buoni momenti che la vita offre ogni giorno.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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