Discussione: Mal di vivere
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Vecchio 14-03-2012, 10.58.49   #64
diamantea
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Mah! A me come battute fanno: "a che giorno del ciclo sei?" "ma da quanto non metti l'auto in garage?" "hai troppo dalla vita e per questo ti lamenti!"... battute cattive e simpatiche allo stesso tempo che strappano un sorriso a volte.

Questo capello però lo voglio spaccare per bene lavorandoci a fondo, qualche intuizione c'è.
Per ora lo voglio correlare ai miei recenti sogni sul mio ex. Lo sto sognando un pò troppo spesso, e sempre con la mia richiesta di tornare insieme, ma lui rifiuta il più delle volte. Ora pare che abbiamo chiuso definitivamente, così almeno dice suby.
In coscienza io non voglio tornare con lui, ho fatto tanto per distaccarmene, ho un nuovo compagno quindi devo affrontare la cosa e vedere quale parte di me vuole tornare con la parte di lui che in qualche modo mi compensa.
Questi disagi interiori e i sogni sono correlati, quanto meno concomitanti.
Così ho fatto una prima ipotesi. Con quest'uomo è venuta fuori questa figura della fiammiferaia, quella della fiaba di cui ne ho ampiamente parlato in altro 3d. Questa bimba senza protezione che muore di stenti, di fame e di freddo.
In qualche modo la mia paura inconscia, della fame e del freddo, ovvero i bisogni primari dell'uomo, legato all'istinto della sopravvivenza.
Nel mio inconscio c'è forte questo istinto che sale alla coscienza, lo vivo, lo sento forte in certi momenti in cui le mie difese si abbassano.
Quest'uomo rappresentava per me la sicurezza, la sopravvivenza. Lui mi diceva spesso "finchè ci sono io non ti mancherà nulla". Era una frase rassicurante da un lato, era un uomo fattivo, concreto, con i piedi ben piantati per terra, la testa ben piantata sulle spalle ma quel "finchè" mi inquietava, non era un "per sempre".
Evidentemente dentro il mio inconscio vi è l'aspettativa di una sopravvivenza a lunga scadenza, fino all'ultimo respiro, infatti gli dicevo sempre "voglio morire prima di te" malgrado fossi 7 anni più giovane di lui, e lui scherzando mi rassicurava che mi avrebbe uccisa per la sicurezza di morire prima!
Quando ci siamo lasciati la fiammiferaia che era dentro di me pianse a lungo, molto a lungo, aveva paura di non farcela, di non sopravvivere. Avevo sviluppato una forte dipendenza dal quel suo lato rassicurante tanto che avevo deciso di stare con lui a qualunque costo, ma il costo stava diventando la mia salute, direi la mia vita visto che mi ero convinta di morire da lì a pochi anni.

Il discorso è lungo e lo voglio analizzare bene, credo che sia arrivata la resa dei conti. Dentro di me vi è la convinzione che da sola non posso farcela, ho bisogno di un uomo che mi garantisca la sopravvivenza. Invece in questi tre anni che sto con un uomo giovane che non è un punto di riferimento in tal senso ho riacquistato salute fisica, vigore, autonomia. Forse quel che devo vedere è che DA SOLA POSSO FARCELA.
Devo crederci, lavorarci, provarlo a me stessa, credere che questo corpo può contenere il divino, questa me può farcela a sopravvivere da sola, che questa me non è sola, scollegata dal Tutto, da Dio.
Dentro ci sarà ancora la vocina della fiammiferaia che grida aiuto, vuole quella parte di uomo che la rassicurava e suby la riporta alla coscienza ma poi decide nel sogno di rimanere come sono che è la soluzione migliore per me al momento.
Riprendo questo post per intero perchè in qualche modo penso che qui ci sia un fulcro, una chiave di lettura importante.
Stanotte ho sognato di nuovo il mio ex, lui mi diceva che con la sua nuova compagna non si trova bene, non sa cucinare, appena sistema le cose torna da me. Io ho un pò di conflitto ma una parte di me si sente rassicurata finalmente.

Stammattina ho dovuto prendermi un'ora buona per alzarmi dal letto, doveva salire qualcosa legata a questo.
Il fatto che ieri sera abbia parlato della mia oralità, mi ha risvegliato qualcosa. Credo che il tema che ho affrontato qui della sopravvivenza e il mio bisogno di assicurarmi cibo in bocca di tanto in tanto siano correlati. Ma anche il fatto che faccio questo sogno sia correlato con la mia paura della sopravvivenza, correlato alla storiella che non ho raccontato. C'è un unico filo conduttore.
Lui è stato un uomo che, incosciamente di sicuro, ci ha marciato molto su questo mio bisogno fino a farlo diventare una vera e propria dipendenza di cui ancora non mi sono liberata del tutto. Lui non era un mangione, anzi non aveva il palato educato al gusto, lo ha imparato da me. Nel suo inconscio questo mio bisogno andava a soddisfare certe sue immagini che poi proiettava nell'intimità e che mi hanno disturbata per parecchi anni. Ci ho messo un bel pò prima di comporre il puzzle, ma ancora mi manca qualche pezzo.
Oggi non sto bene, sono disturbata, penso che non mi basterà una vita in astinenza per liberarmi di tante cose.
Mi sento messa all'angolo in un vicolo chiuso da cui non riesco a uscirne.
Forse, come dice Ray più su, devo modificare atteggiamento verso la percezione di quello che sale, il punto è che per ora sale incosciamente e mi prende senza preavviso.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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