Visualizza messaggio singolo
Vecchio 30-03-2012, 20.43.23   #1
Sole
Conosce ogni vicolo
 
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 5,653
Predefinito Osservazioni sulla rabbia - causa ed effetti

Metto qui in esperienze perchè non sono in grado di farne un discorso generale che sia oggettivamente valido. Ma non volevo farmi mancare l'occasione di parlarne anche se molto è stato detto sulla rabbia. Farla salire, usarla ma per me è come chiedere ad un bambino di disinnescare una bomba atomica.

Ho scoperto che quando sono arrabbiata lo sono contro nessuno, sono rabbia e basta, Non ho idea se questo sia oggettivamente vero o solo una mia sensazione personale, ma è una gran brutta sensazione. Un buco nero. Un abisso che ti risucchia e dal quale, in quel momento venir fuori sembra una impresa titanica. Eppure.... basterebbe poco. Basterebbe spostare il polo di attrazione dall'abisso al cielo. Baterebbe riuscire a mettere a tacere quell'io che in quel momento ha vibrato male e che si sente gridare e rivendicare...
Ho provato a farlo, ho avuto la sensazione di essere riuscita, ma non ho ancora la certezza che fosse reale perchè in molte altre occasioni proprio non ci sono riuscita.

Le dinamiche di scambio...
Ho notato ad esempio che non c'è niente al mondo che possa farmi arrabbiare se già non vibra qualcosa dentro di me pronto a difendersi, il che è una banalità... ma non lo è più quando mi sento inerme davanti a questa cosa e so che non sono arrabbiata con l'altro ma molto peggio.... ho rabbia dentro di me, solo dentro e non verso l'altro. L'altro accende la miccia, ma non è colpevole.
Ed è un gran casino... perchè improvvisamente diventa assurdo litigare o difendersi, ma allo stesso tempo non posso fare a meno di essere arrabbiatissima, furibonda a volte. Cosa che per me è qualcosa di molto recente come sensazione...
In questa condizione posso solo andare a cercarmi la corda che ha vibrato così stonata e prendermi il tempo di elaborare... ma se passa un poveraccio nei paraggi... non vorrei essere nella sua aura.

Gli scambi energetico che ci sono durante un litigio sono dei veri pugni davvero dolorosi. Io non ho ancora ben sentito se sono solo nostri, nel senso che ci tronano indietro contro la chiusura dell'altro o nello scambio c'è qualche cosa.
Ho osservato per esempio in diversi tentativi di gestire il passaggio da sento rabbia che sale a sono arrabbiata, che non rispondere o non permettere all'altro di sfogare la sua frustazione e rabbia su di me non fa altro che aumentare la tensione nell'altro provocando botte esplosive maggiormente violente. Non solo verbali, sto parlando di fuoco, di fiammate che mi colpiscono in pieno.. Quello che molto probabilmente non riesco a gestire insieme in quel momento, è ciò che realmente parte da me verso l'altro. Io posso pure dire e fare: ok sto zitta, non gli permetto di sfogarsi. Ma ormai la miccia è accesa e qualunque minimo alito di vento la fa divampare. Quindi anche un mio piccolo annuire tendenzioso provoca l'attacco dell'altro... che si triplica e a quel punto non reggo più. E la rabbia mi possiede e divento arrabbiata.
Ho come l'impressione che nello scambio, la chiusura di due persone che stanno discutendo non fa altro che far rimbalzare ricaricato della forza dell'altro il colpo, finchè alla fine penetra e non è più gestibile se non si resta svegli e centrati.
All'istante sento le gambe tremare, freddarsi, indebolirsi, come se perdessi in un istante il contatto con la terra. La fiammata divampa, brucia tutto quello che trova e ogni energia è finita in carbonella tossica. Tutto è stato vano.

Il problema è più che evidente che parte e finisce con me. L'altro può scambiare energia che vuole che se io resto abbastanza aperta da far passare ed uscire tutto e centrata, niente mi possiede, ma fluisce. Però non sono capace.

Quando ci si sfoga, questa la mia impressione, ci si libera, ma se l'altro fa muro ritorna tutto indietro. E si moltiplica perchè si ricarica di ciò che è nell'ambiente creato da due o più che litigano. Quindi con tutte le più buone intenzioni, cosa fare? Mi vien da dire aprirsi, non facendo muro che è chiudersi, e lasciare scorrere.. lasciando nell'ambiente e stando ben attenti a non restiuire all'altro il pacchetto caricato pure del nostro fardello e lui a noi in un'infinita partita a tennis.

Io non voglio più questo per me. Io sento male, sento il male quando sono dominata dall'abisso. So che questa magari non è facilmente afferrabile, ma non mi risulta neanche facilmente spiegabile...

Spero ci abbiate capito qualcosa.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
Sole non è connesso