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Vecchio 31-05-2006, 15.40.32   #26
jezebelius
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Per fare il primo, minuscolo passetto verso l'imparare la Preghiera basterebbe che l'uomo che prega, dopo aver finito di chiedere (prece=richiesta) le cose più o meno egoiche che di volta in volta chiede, attendesse un momento... per sentire la risposta...
Sono certo che arriverebbe quasi subito...

l'importante sarebbe imparare ad ascoltare....se stessi.

Certo la preghiera anche se utilizzata come modo meccanico e non avendo certezza del risultato è il mezzo, appunto come dice Kael, attraverso il quale l'uomo "insignificante" si avvicina a quella Parte Alta che altrimenti, senza quelle circostanze ritualistiche, sarebbe probabilmente lontana.
Forse il problema di fondo è sapere a Chi ci si sta rivolgendo...e sono certo che pur mossi dalla buona fede accompagnata dall'intento, molti sono comunque assuefatti alla umanizzazione di un Dio che si vuole raggiungere.
Il perchè si preghi è certamente insito e radicato, poichè anche in maniera indiretta suppongo si percepisca quella condizione, di smarrimento ad esempio o al tempo di gioia, che suscita qualcosa nell'uomo ovvero scatena internamente delle conseguenze.
Un rifiuto della divinità ad esempio o un fondamentalismo sfrenato sono, secondo me, un riflesso della condizione che si percepisce.
Di fondo l'uomo ha sempre pregato, questo perchè paradossalmente si è
" sempre rimesso " ad una Volontà superiore, consapevole dei suoi limiti e della sua inferiorità che cerca di diminuire attraverso l'assoggettamento a questa Volontà, Principio fondamentale.
Non sono dacccordo con Sole quando parla di rari momenti di accesso.

Citazione:
in quei rari momenti c'è un accesso... ho detto che in potenza la possibilità di farlo la abbiamo tutti .. l'ho detto sopra certo che si.. ma sai bene che il potenziale e la sua applicazione son due cose diverse.
E' evidente che una persona la quale ormai, anche in maniera meccanica, assuefatta al rituale non è in contatto " solo " nel momento in cui lo esprime, anzi forse quel momento di " contatto " esssenzialmente racchiude una intensificazione del " rapporto "; questo non significa però che solo in quei momenti lo sia.
Di contro, per coloro che invece non percepiscono nulla in quanto completamente lontani da una gesto rituale come la preghiera, è ovvio che quella intensificazione del rapporto non viene percepita come tale poichè insussistente la voglia di collegarvicisi.
In conclusione il potenziale viene espresso in un determinato modo e questo modo, secondo il mio punto di vista, permane costante intensificato dal rituale, aumentandone col passare del tempo, l'intensità anche grazie all'intento...
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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