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Vecchio 11-06-2007, 10.43.16   #7
RedWitch
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Del resto dobbiamo pensare che qui in Italia uno che decida di commettere freddamente e lucidamente un omicidio giocando bene buona condotta e altro può cavarsela con 7 anni, qui non si tratta di riabilitazione che mi trova favorevole, si tratta di deresponsabilizzazione.
A proposito di riabilitazione mi è venuto in mente un film che ho visto di recente in cui Nino Manfredi recitava il ruolo di un anziano, uscito dal carcere dopo 30 anni scontati in cella (si scoprirà poi per un errore giudiziario). Esce di prigione, e stenta a riconoscere Roma, non ha una casa, non ha dove andare. Tenta in ogni modo di tornare in carcere perchè è l'unica realtà che conosce (c'è una scena simpatica in cui Manfredi dice alla guardia che deve tornare in cella perchè ha dimenticato lo spazzolino da denti..), ma ora, nemmeno lì lo vogliono più. E' il momento di reinventarsi una vita... E' un film, forse le cose non sono proprio così, pero' è indicativo .. si preferisce deresponsabilizzare piuttosto che impegnarsi per offrire una riabilitazione, che per come la vedo io dovrebbe esistere per chi paga .. invece è molto più semplice permettere che si possa uccidere senza pagarne conseguenze..

Citazione:
Originalmente inviato da Sole
Non son tanto d'accordo sulla legge uguale per tutti. La giustizia dovrebbe essere in grado di valutare ogni singolo caso al di là dell'intervento del potere del singolo.
Se una persona uccide in preda ad un raptus, perchè può avere tantissime ragioni per farl, valide o no, non è la stessa cosa di un omicidia freddo e volontario.
Ma poi la legge prevede lo stesso trattamento, anche se per anni diversi, per entrambi .. lo vedo come un fallimento della legge e della giustizia nel loro compito di bilanciere.
La parte che ho sottolineato invece Sole è proprio il significato che attribuisco alla frase " la legge è uguale per tutti", per me dovrebbe significare usare lo stesso metro (oggettività), un giudice, dovrebbe essere in grado di valutare oggettivamente caso per caso, ma senza favoritismi ogni crimine.
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