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Vecchio 12-06-2007, 14.49.28   #10
jezebelius
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Il carcere a certi livelli di detenzione, deve essere un inferno della peggior specie.
Credo di si infatti.
Per la Hilton deve essere questo ciò che prova, secondo me. Cioè una che avuto la vita, più o meno, tutta " rosa e fiori" è ovvio che vivrà, ma dipende forse anche da altro, l'esperienza di qualche tempo in carcere come frustrante la sua " solidità" psichica. Poi ad ognuno il suo..nello specifico..!
La possibilità di avere a che fare, parlando del Giudice, con persone che riescano ad essere governati da una certa visione oggettiva, secondo me, è sempre più lontana in questo periodo ma ciò non significa che sia impossibile.
Quel Giudice è servito, probabilmente, anche qui in Italia come cassa di risonanza di Principi che troppo spesso, vengono sottovalutati. Una persona attenta, che si tratti di Giudice e non solo, se ne rende conto. Come c'è chi si rende conto che la " legge ( non ) è Uguale per tutti ".
Si potrebbe dire molto, appunto sulla mancanza di oggettività dei Giudici odierni, più facilmente governati dalle tendenze politiche che non da quelle che dovrebbero sottendere ad un reale " ruolo di filosofo".
Ma qui non basterebbe la sola lettura di Platone mi sa..!
Per quanto riguarda la detenzione in carcere aggiungo una cosa. Oltre al fatto di essere a favore di una pena " rieducativa" che abbia, in sostanza, un fine che è quello della reitroduzione nella società, c'è da fare una specificazione. Il Nostro Sistema Penale mira certamente a questo...ma solo sulla carta. Mancano alla fine quelli che in America ( prendiamoli solo per il nome..và ) si chiamano " Penitenziari".
Quello che conosciamo come carcere altro non è che la " Casa Circondariale" e cioè non dovrebbe essere altro che un luogo di " passaggio" in attesa della pena. Quest'ultima appunto dovrebbe essere scontata secondo i criteri posti nel sistema stesso, per l'appunto, nei Penitenziari. Cosa che ovviamente non avviene e ci sono istituti come l'Indulto... utilizzati a sproposito.
Tempo fa ho sentito che per rendere la pena più " costruttiva", anche se si tratta di Casa circondariale, in numerose strutture( ad esempio quelle di Bologna, Milano, Viterbo etc) si svolgono dei lavori " retribuiti" per i detenuti.
In pratica oltre a lavorare, pagati naturalmente per il lavoro svolto con relativo versamento di contributi, viene scalato il "costo" che lo Stato deve affrontare per detenuto. Come dire..."la responsabilità è tua e tuo deve essere anche il sostentamento; non te lo do a gratis..!"
Questo modo di fare comunque contribuisce, peccato che siano pochi gli istituti di pena che ne assumono realmente il senso, alla realizzazione di un "metodo" per colui che ha commesso il reato.
Per quanto riguarda poi la possibilità di fare cenno ai lavori forzati...beh..nella revisione del Codice Penale questa voce...fu eliminata. Infatti nel nuovo non se ne trova traccia...ma bisognerebbe ripensarci secondo me, nella misura in cui come ha gia pensato chi tali lavori, anche se non forzati, fa svolgere.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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