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Vecchio 23-10-2007, 16.45.46   #14
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Sono d'accordo con il discorso fatto fin ora e vorrei integrare delle cose che in parte ha già detto Ray.
Premetto una cosa: Voglio esulare da un discorso politico.

Al discorso di Dafne (non è un'accusa a lei ma è qualcosa che sento spesso.. e non per mancanza del singolo ma perchè non si hanno basi di economia per sapere certe dinamiche, e fanno ben attenzione a darcele tanto da complicare più possibile le cose attraverso le voci dei sindacati) dico che un imprenditore ragiona per forza con un lordo, perchè è il suo costo ed effettivamente anche un dipendente farebbe grandemente bene a ragionare per lordo e non per netto. Dico questo perchè in quel lordo ci sono le tasse che il dipendente paga attraverso il datore. Quindi se io ricevo un aumento di 200 euro, le tasse che pago (e il datore ha l'obbligo di versare per me, ma sono io che pago.. ) fanno la differenza che mi viene in tasca. Va da se che il datore ragiona per forza di cose in lordo perchè effettivamente è quella la paga. Cosa significa? Che se non lo facesse il datore di lavoro, il discorso del lordo, lo dovrei fare io e dovrei pagare le tasse da solo. Quindi in pratica il lordo su cui ragiona il datore sono un "favore" che mi anticipa. Il datore di lavoro non è un benefattore e la differenza tra lordo e netto va allo stato lui non intasca nulla. Questo per dire che c'è molta confusione in merito.. voluta.

Andando oltre la questione di Dafne, purtroppo i sindacati non fanno il bene del lavoratore perchè anche loro cercano un guadagno anche non prettamente immediato ed economico e quidi la confusione del dipendente è totale, tanto che non capisce più cosa deve chiedere e cosa no e la distanza tra imprenditore/datore si fa sempre più grande... ma è voluta apposta! Più il dipendete è confuso e distante dall'idea imprenditoriale, più lo si convince di combattere per il pane e il futuro e meglio è! però in questo modo non lo si avvicina al problema reale, anzi ci si fanno campagne elettorale su queste robe.. su questa disinformazione.

Il reale problema secondo me è che se non si nutre l'albero dalle radici (la fabbrica) nemmeno le foglie saranno ben nutrite (gli operai). Questo per me è un discorso talmente liscio che non ha senso socialmente discuterlo, eppure... se l'imprenditore non nutre anche a suo discapito gli operai son guai grossi. Si vive in un momento in cui la richiesta dei diritti è al di sopra del buon senso. Il discorso di Ray in un certo senso è anche meritocratico. Io pago in anticipo il tuo impegno a fare il meglio e non il tuo diritto di lavorare, questo rende un lavoratore degno anche come impegno.. quanti sono quelli che aspettano la fien del mese?
E' chiaro che parlo di aziende dove anche il datore di lavoro è in prima linea. Poi ci saranno diversi casi...

Ora non dico che il dipendente debba entrare nei panni del datore e farsene carico ma il buon senso..
Non mi stanco di dire che nelle scuole materie tecniche come economia, diritto e finanza dovrebbero essere materie obbligatorie in tutte le scuole perchè permettono di avere un approccio diverso e non indotto alla questione, ma non solo questa..
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