Visualizza messaggio singolo
Vecchio 10-06-2008, 18.40.18   #8
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Un giorno lessi una cosa che mi lasciò alquanto stupita diceva: se entri in un negozio di pianoforti e fai vibrare una corda la stessa corda sugli altri pianoforti vibrerà per simpatia.

Qualcosa in noi registra tutto, anche se noi ci scordiamo, (almeno a noi pare di esserci scordati) là rimane invece accordata, per far quadrare il tutto dobbiamo ri-cordare che vibriamo su quella frequenza.
Almeno credo, attendo correzioni di sorta
Che è il discorso che si faceva in altro tread sui ricordi come perline di una collana... la corda, il ricordare come un allineare, per avere presente.

Sta cosa della prima volta era uscita già altrove e ci sono pezzi sparsi del discorso, forse non farebbe male esplorare e mettere insieme.

Il "non si scorda mai" vale per tutto, non solo per l'amore, anche se l'amore è forse l'emblema della questione, come d'altra parte è l'emblema quasi sempre. Ma in genere le prime volte non si scordano e sono intese come le più significative... che in qualche modo determineranno il nostro successivo esperire quelle cose, quando non addirittura tutta una serie di comportamenti e meccanismi.

Perchè le prime volte non si scordano e le successive (forse) si? Quale è la sostanziale differenza tra la prima, poniamo fragola che mangio e le successive?

L'aspettativa, la mente, l'idea che ci siamo fatti. La prima volta che mangio una fragola, per quante pippe mi posso essere fatto prima sul sapore, consistenza eccetera, sarà comunque una scoperta e, come tale, sarà sconcertante.
In seguito, grazie al ricordo dell'esperienza (unito ai vissuti e al ricordo dei vissuti) si imprimerà (a volte si fisserà ma le distinzioni un po' alla volta) un qualcosa, un parametro, un termine di paragone, ma anche una struttura, una procedura mentale, tale che tutte le successive volte verrano in qualche modo paragonate alla prima, che ce ne rendiamo conto o meno in quanto terine di paragone e inoltre la mente, nell'approssimarsi della successiva esperienza, "caricherà" in memoria operativa il "programma" relativo e si aspetterà qualcosa di paragonabile, qualcosa di già noto.

Il vivere ogni cosa come se fosse la prima volta forse è impossibile... infatti molti suggeriscono di vivere ogni cosa come se fosse l'ultima... modo che avvicina alla "verginità" anche mentale della prima volta.

Questo pre-vivere della mente, che poi è un vivere parzialmente ogni volta la prima volta, presenta vari aspetti. Da una parte mi impedisce di esperire del tutto, mi fa sognare più o meno intensamente, insomma mi fa perdere "l'attimo", dall'altra mi "protegge" da quello sconcerto di prima, per piacevole o spiacevole che possa essere stato, è comunque uno destabilizzare, un'interruzione, un "passaggio"... che per un attimo destruttura quello che siamo stati fino ad allora (solve) per poi ristrutturare un noi con in più quell'esperienza (coagula)...

Bon, avrei altro esplorando i vari punti, ma divento noioso, quindi mi interrompo.
Ray non è connesso