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Vecchio 13-04-2009, 23.14.22   #6
griselda
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Il problema è annoso ed è da sempre oggetto di indagine filosofica e non solo. Lo imposto in uno dei mille modi possibili, solo per inquadrare e avere un esempio.

Apparentemente non abbiamo alcuna prova dell'esistenza di alcunchè al di fuori della nostra percezione. Non solo... anche l'oggetto da noi percepito non ci da alcuna garanzia di realtà al di fuori del nostro soggettivo.

Mettiamola dal punto di vista della percezione. Possiamo immaginare l'incontro di due processi: le impressioni che arrivano dall'oggetto (che possiamo anche immaginarci oggettive) e il filtro della nostra percezione, che è soggettivo per forza, dato che ognuno ha delle sue proprie peculiarità ed è distinguibile da tutti gli altri.
La rappresentazione di questo oggetto, nella mente, va considerato quindi il risultato di entrambi (ben che vada) ed è quindi soggettiva... ossia parzialmente discosta dall'oggettività.

Traduco: di fronte a me esiste una sedia. Percepisco la sedia e posso immaginare che essa perturbi il mio campo percettivo e che faccia lo stesso con qualsiasi altro campo. Tuttavia il mio campo percettivo è soggettivo e la rappresentazione mentale (l'immagine e l'idea) della sedia percepita sarà un risultato delle due cose e cioè discosterà un tot dalla sedia reale.
Ne risulta che la realtà intrinseca della sedia mi resta del tutto sconosciuta.

Inoltre: qualunque grado di realtà io possa immaginare pre-esistente alla mia percezione, avrà sede nel mio soggettivo e quindi, ancora una volta, non mi darà alcuna garanzia di realtà... se non sul piano mio soggettivo, dove dubbi non si pongono.

Non sono certo di aver esposto il problema in modo comprensibile.... tuttavia lancio a tutti lo stesso la domanda: (secondo voi) come se ne esce? Sempre se sia possibile...
Ti dico come traduco le tue parole.
Davanti a me ho una sedia essa occulta la mia visuale o comunque parte di essa, alcune cose dietro la sedia non mi sono visibili. Se ogni volta che guardo davanti al mio sguardo c'è sempre quella sedia vedrò un'immagine mancante dei pezzi che le sono propri: le gambe,il sedile, lo schienale di ciò che occultano, la visione dell'insieme che avrò sarà sempre parziale e condizionata da essi.
La soluzioone risiede forse nella conoscenza della forma della sedia? Se mi rendo conto che ho la vista condizionata da essa, e ne tengo conto, ogni qual volta penso di avere una visione intera dell'insieme che vado osservando posso riuscire a vedere senza la sedia.
Il problema è accorgersi della sedia e conoscerla in tutte le sue parti per poterla smontare e avere senza di essa una visione oggettiva non più condizionata dalla sua forma.
Come si faaaaaaaaaaaaa?
Perchè la prima cosa che mi viene è che se tolgo la sua sagoma la taglio insomma mi rimangono dei buchi che ancora mi impediscono di vedere il tutto.
Mi fermo perchè mi sto ingarbugliando ancora di più.
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Ultima modifica di griselda : 13-04-2009 alle ore 23.15.25. Motivo: non ho ancora letto Ray prima di questo post
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