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Vecchio 14-10-2009, 14.18.28   #20
dafne
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Tiro su questa discussione non perchè abbia modificato ciò che pensavo, ot o meno ot, ma piuttosto perchè frequentando (sottolineo il frequentando anche se divento antipatica) la chiesa ho scoperto che il disagio delle porte chiuse è molto sentito, in primis dai parroci.
Parroci che si stanno muovendo da diversi anni, a quanto scopro, per organizzare quella che viene chiamata "adorazione perpetua", ossia i fedeli a turno si mettono a disposizione per un'ora a settimana per adorare Dio, in preghiera, anche di notte.

Questo implica l'implicita apertura di una cappella se non della chiesa intera per 24 ore al giorno, luogo dove chiunque a qualsiasi ora possa ritrovarsi con Dio, prova a verificare con il tuo parroco se c'è una chiesa che lo fa vicino a casa tua (sempre che non ti dispiaccia fare un pò di strada)

Inutile dire quanto poche siano le comunità che hanno completato il calendario e attivato il servizio perchè per un momento siamo tutti disposti e propensi ma per un impegno..... dici che i parroci dovrebbero farlo per contratto? Parrebbe di si e invece io continuo a pensare di no, no perchè è pur vero che uno può toccare un momento magico, vero che la chiesa aperta o un prete accogliente possono cambiare la vita ma...quando mai per qualsiasi cosa un momento, un barlume è stato sufficiente?

Guarda anche nella nostra lotta continua per vedere, per cercare, quanti dei piccoli risvegli bastano per cambiare la propria interiorità? Uno forse? No dai, è anche il trovare la porta chiusa e ritornare, ritornare e ritornare a dare un valore diverso al momento in cui la porta è aperta e tu entri dentro.

E' quel chiedi e ti sarà dato che frega, quando bussi e bussi davvero, trovi aperto.

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