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Vecchio 26-04-2010, 22.29.26   #2
Ray
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
Sto studiando il VII canto dell'inferno della divina commedia.

Inizia con le parole gridate dal demonio Pluto:

"Pape, Satàn, pape Satàn aleppe"

I critici hanno dato più spiegazioni, la più attendibile avrebbe tradotto questa frase quasi certamente come un invocazione a Satana, aleppe sarebbe una deformazione di aleph, la prima lettera dell'alfabeto greco che qui indicherebbe il principio divino (per il demone Plutuo appunto Satana).
Quanto a 'pape' sarebbe ripreso dal latino e sarebbe un'esclamazione di sorpresa di Pluto alla vista di un umano nel suo regno.
Qualche esperto di filologia concorda con quanto ho trovato sul testo?
Una sciocchezzuola di problemino... si son dibattuti i meglio eruditi per secoli su sta frase, adesso risolviamo la questione, ma veloci che prima di andare a letto abbiamo anche la quadratura del cerchio eh!

Dai, scherzi a parte, qualcosina la si può dire, dipende da quanto si vuole essere precisi e quanto si vuole argomentare... insomma se è per tuo interesse personale mi impegno anche, se è per una qualche interrogazione ti dico due robine di sicuro effetto

Anticipo che, per capire la questone filologica posta dai commentatori classici è necessario almeno postare qualche verso oltre e dare due informazioni sul contesto e la struttura del poema. Il tutto per arrivare ad una conclusione che, pur essendo quella più in voga e apparentemente aderente, in realtà non convince.
Per conto mio non è latino...
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