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Vecchio 07-04-2007, 11.19.47   #33
Faltea
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Faltea il problema potrebbe essere:

Date due città distanti 100 Km, se io partendo da una devo arrivare all'altra e guido a 80km orari, mi trovo un'auto ferma che mi impedisce il transito, grazie all'intervento del soccorso stradale viene tolta dopo 35 minuti, quanto tempo impiegherò per arrivare alla seconda città? E se non interviene il soccorso stradale come faccio a non stare in viaggio per due giorni?
infatti ci volevo aggiungere...
Se sto percorrendo la velocità di 120 km/h.. consiederando che il veicolo si trova ad una distanza di 20m, quanto sarà il tempo di frenata?
Era un esempio al limite...

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Sto scherzando... ma tu stai giocando con le parole.... se qualcosa mi ostacola... o me ne frego e cambio strada oppure è un problema da risolvere (solvere l'ostacolo), la prima soluzione è comunque una fuga.... oppure non era poi così importante la meta che mi prefiggevo, quindi stavo già fuggendo da quello che avrei dovuto fare.

Il detto di paperino, o cinese o orientale che dir si voglia (io ne uso la versione "perchè ti arrabbi?"), mi trova d'accordo ma qui non si parla di preoccuparsi o arrabbiarsi, si parla se l'ostacolo mi è utile, è indispensabile, è una perdita di tempo ma mi serve per altro etc etc.....
Le mie risposte erano strettamente legate al concetto di diversità tra ostacolo e problema. Cercavo di far capire meglio il mio punto di vista, la differenza.

Tralasciando la parola ostacoli...
Se si vuole parlare di superare i blocchi emotivi, direi che è scontato che vanno affrontati.
Però bisogna capire fino a che punto si vuole superarli e se vale la pena di affrontarli.
Se il mio problema è la timidezza, l'ansia che mi procura la folla, il parlare in mezzo al pubblico, le notti insonni passate a rimuginare sono tutte conseguenze che devo valutare nel momento in cui decido di affrontare l'esame-folla.
E qui secondo me entra in gioco il carattere di una persona, ci vuole coraggio e forza interiore per affrontare, pur con il rischio che la tua timidezza ti blocchi le parole in bocca, una folla intera o un gruppo di 10 persone.
Il gioco vale la candela? E' una decisione personalissima.
Quanto può far male e bloccare ancora di più una persona timida il fatto di trovarsi di fronte a delle persone con la bocca ermeticamente chiusa dal panico?
Che conseguenze può avere? Perdita di stima personale, tristezza profonda che può degenerare in uno stato depressivo.
Ci sono varie tecniche per affrontare i blocchi tra le tante quella ad urto (già menzionata sopra) e quella a piccoli passi menzionata da Gris nel precedente post...
Ma bisogna capire anche lo stato della persona per poter attuare uno o l'altra tecnica ciò che per Tizio è risolutivo per Caio è degenerativo.
Esempio personale:
Da bambina ero terrorizzata dall'acqua, mi hanno iscritto ad un corso di nuoto. L'insegnante di fronte al mio no assoluto nei confronti di mettere anche il piedino nell'acqua mi ci ha buttato letteralemene dentro...
Risultato? Ho imparato a nuotare a 17 anni con il metodo passo dopo passo...
Ma altri bambini con lo stesso metodo hanno imparato.
L'affrontare o meno un determinato blocco o ostacolo che per noi è un problema è strettamente personale a parer mio.
Ma gli ostacoli che la vita ci pone di fronte ogni giorno, non li metterei sul piano emotivo...
Sono più legati a singoli metodi comportamentali di fronte a determinate situazioni.
Appena riesco a metter giù un'esempio calzante mi spiego meglio...

mubble mubble....

Buona Pasqua a tutti!!!!
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