Discussione: Luci della ribalta
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Vecchio 15-09-2011, 18.03.59   #1
diamantea
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Predefinito Luci della ribalta

E' da qualche giorno che ci penso ed oggi prendendo spunto da Edera su quanto detto a proposito delle maschere e del palcoscenico mi decido ad aprire qua un argomento che mi sta a cuore, avendo osservato delle cose durante quei 15 giorni di teatro.

Che effetto fa sulla persona l'apparire? il recitare? esibirsi in pubblico?
Mia sorella si è fratturato un piede ma altri hanno tirato fuori un bel pò di ombra, rischiarata dalle tanti luci della ribalta, del palcoscenico.
In psicologia si usa lo psicodramma a scopo terapeutico. L'ho studiato cos'è a suo tempo ma mai partecipato attivamente ad uno psicodramma nemmeno per scopo didattico. La vita però mi ha portato su un palcoscenico vero dove posso raccontarne tante.
Non sono in grado di disquisire sull'argomento in modo tecnico, ma se interessa il 3d con l'aiuto di tutti possiamo tirarne fuori qualcosa di utile, per tutti.

Parto dalla mia osservazione, dalla mia esperienza.

Quello che mi ha colpito è che nel coro ci conosciamo bene o male un pò tutti da tanti anni, i difetti in qualche modo son venuti fuori, o si sono intravisti ma durante le prove è successo di tutto.
Persone che dicono di essere umili, di non voler intralciare il lavoro altrui invece si sono imposte con falsa casualità sotto i microfoni, in prima fila anche a costo di pestare i vestiti delle colleghe. Invidie e gelosie per il vestito più bello, per la foto con il divo di turno, tircherie pazzesche nel dividere le spese di viaggio, potere assoluto sulle foto che ognuna ha fatto... e tanti ecc.
Io mi son vista vera cortigiana, ho spettagolato a destra e a manca riferendo tutto al mio maestro di coro, alla mia maestra di canto. Solopettegolezzi importanti naturlmente, commenti, complimenti e critiche. Ma anche lavate di capo per le prepotenti. Ero una farfalla svolazzante ora in azzurro, ora in rosso, ora da popolana, ma sempre pettegola. Ho tessuto trame ovunque per far saltare i nervi alle santarelline che sparlavano alle spalle senza il coraggio di dire in fronte.
Una calamità! Io naturalmente sempre in prima fila, davanti al pubblico, ben truccata e ingioiellata sempore accanto alla mia maestra con la scusa che lei è straniera e gli scioglingua non li ricorda, e la mia intonazione non sempre è indovinata, reciproco aiuto che ha destato lo stesso invidia e maldicenza.

Per ora mi fermo, appena posso continuo...
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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