Discussione: L'immortalità
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Vecchio 26-11-2009, 13.44.37   #109
Uno
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Faccio un passo indietro per riprendere ciò che avevo detto avrei preso dopo e che ora è utile prima di proseguire sulle cose tecniche.

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Per me immortalità è non essere costretto a morire. Ossia che Ray possa, volendo, perdurare quanto desidera. Indipendentemente dalle azioni o dalle non azioni per mantenere questo stato (questione da afforntare nelle ultime domande) si tratta comunque di uno stato da ottenere, in quanto Ray, per adesso, è costretto a morire.

Ci sono due punti importanti però: la questione del poter morire pur essendo immortale e del cos'è Ray.
Partiamo da Ray, o Uno o chi preferite.
Sono nati? Si sono nati, prima di questi corpi che stanno digitando sulla tastiera non esistevano delle identità chiamate Ray, Uno etc... o comunque ammesso che esistessero degli omonimi non erano questi in oggetto (prima che qualcuno sottilizzi ).

Quindi sono nati e così come sono devono morire, perchè ciò che nasce prima o poi muore che sia pure tra 1 milione di anni.
Però se Uno fosse un attore su un palcoscenico che recita una commedia ed io in realtà fossi un'altro (esempio Brad Pitt) le cose cambierebbero.
Uno nella commedia comunque terminerebbe di esistere alla fine della sua parte (morirebbe trasportando il tutto nella vita) ma in me Brad Pitt esisterebbe anche Uno*... nel ricordo però.

Qui c'è un punto in cui dissento rispetto a molte interpretazioni essoteriche moderne e/o comunque a quello che si capisce di solito di esse.
Si dice, grosso modo, qualcosa tipo al fatto che Uno deve mettersi da parte, Brad Pitt non più identificato in Uno deve ricordarsi di recitare e a volte addirittura qualcuno afferma che la personalità Uno deve essere sdradicata e cose simili.
"Io" dico che Brad Pitt si deve ricordarsi di essere Brad Pitt, ma in quel momento che è sul palco, quel palco è anche Uno, non ha senso, anzi è controproducente non finire quello che deve fare Uno solo perchè mi sono accorto di essere in realtà prima/anche Brad Pitt.
La morte iniziatica è quando Uno muore come identificazione totale (che non si ferma solo a ciò che si definisce psicologico, non c'è una divisione così netta tra psiche e fisico) cioè l'individuo Sa di essere Uno ma anche/prima, Brad Pitt.
Quel Sa non vuol dire convincersi, suggestionarsi etc... cambia completamente il modo di rapportarsi al mondo (anche fisicamente) anche se tutto sommato il mondo quasi non se ne accorge. Non serve fare cose eclatanti o diventare qualcosa di particolare, tutto sommato anche le figure che si sono rivelate particolari non lo sono diventate in virtù della trasformazione, lo erano già prima, dopo hanno solo continuato.

*= un discorso diverso è per gli attori di riserva, si preparano alla parte ma in realtà spesso non entrano mai sul palco, nella rappresentazione, pur essendo presenti. Non pensate ad ingiustizie perchè rimanere in riserva è una scelta personale, non del regista che comunque da a tutti la possibilità di recitare.

Arriviamo alla prima morte, quella comune che tutti conosciamo e che è indipendente dalla morte iniziatica, comunque anche il corpo fisico dell'iniziato muore, la differenza c'è subito dopo, se ha completato la preparazione è in grado di affrontare l'impatto dello Spirito e nessun fuoco più lo brucerà ne sarà giudicato mancante (non è un giudizio di qualcuno verso qualcuno ma adesso è inutile approfondire) e messo a disintegrarsi nello stagno di fuoco (seconda morte) perchè le particelle possano, in altre forme andare all'inferno, cioè tornare in questo mondo, attraverso lo stagno (specchio orizzontale).
E' anche corretto che all'inferno (come in paradiso) si rimane per l'eternità, ma adesso è troppo lungo scriverlo in una forma comprensibile, quando ci torno (magari oggi pomeriggio) ci provo.
Mi fermo conscio di aver messo troppa roba.
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