Discussione: Apologia di Socrate
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Vecchio 30-11-2010, 23.54.49   #3
dafne
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II) Innanzi tutto è dunque giusto che io mi difenda dalle accuse fatte sul mio conto da più antica data e dai primi accusatori; in un secondo momento passerò a considerare le accuse più recenti e gli ultimi accusatori.
Sono davvero tanti e all'opera da molto tempo quelli che hanno fatto questa parte presso di voi, senza peraltro dire niente di vero, e io li temo più di Anito e del suo giro, sebbene anche questi siano pericolosi. Ma il peggio sono proprio loro, influendo su di voi sin da quando eravate bambini, miravano a farvi credere cose in cui non c'è niente di vero, e cioè che un certo Socrate, un sapiente, s'interessa a investigare i fenomeni celesti e quelli sotterranei, ed è abile nel rendere più forte il ragionamento più debole.
Gli accusatori che hanno sparso queste vocisono i miei avversari più temibili, Ateniesi, perchè quelli che dan loro retta pensano che chi è spinto a dedicarsi a tali investigazioni non crede nell'esistenza degli dei.
Per di più questi accusatori sono tanti, e operano nell'ombra già da molto tempo e, ancora, a voi hanno cominciato a raccontar queste cose in quell'età in cui, essendo fanciulli o appena giovinetti, è più facile essere influenzati, soprattutto se si formulano accuse senza la presenza dell'interesato o di qualcuno che ne difenda le ragioni.
Ma la cosa più assurda di tutte è che non è nemmeno possibile sapere o dire i loro nomi, all'infuori del nome di qualche scrittore di commedie. Quelli che, spinti dall'invidia e con l'arma della calunnia,quelli che, convinti dagli altri,si sono dati da fare per convincere altre persone: tutti costoro sono gli avversari più difficili da individuare. Infatti non è possibile farli comparire in questo luogo nè rimuovere le loro convinzioni: sono obbligato, difendendomi, a combattere, per così dire delle ombre e a far confutazioni senza che nessuno mi risponda.
Tenete dunque conto anche voi che i miei accusatori sono stati di due specie: accusatori recenti e accusatori di vecchissima data, quelli di cui stò, appunto, parlando, E convenite allora che bisogna che io mi difenda prima da questi: anche voi li avete ascoltati accusarmi prima e molto più gravemente di quelli odierni.
Sia come sia. Sono obbligato a difendermi e a cercare di estirpare da voi in così poco tempo una convinzione falsa che ha avuto invece moltissimo tempo per radicarsi.
Ma a me piacerebbe, posto che ciò torni utile sia a me sia a voi, che dalla mia difesa potessi ricavare qualcosa di più, anche se penso che sia difficile e non mi sfugge il nocciolo della questione.
Vada comunque come il dio vuole, e comunque alle leggi si deve ubbidire e io mi devo difendere.
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