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Vecchio 04-07-2009, 05.10.34   #34
nikelise
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Partendo da quello sottolineato che trovo, oramai, necessario...
poniamo che io abbia trovato un archetipo poniamo che sia la madre che difende i figli ..perchè essere madre allora spesso è una cosa frustrante?
Poniamo che ci sia anche quello del bambino abbandonato (è un archetpo anche quello? O solo la forma compensatoria del primo?) dovrei abbandonarmi per superare l'abbandono?

Una volta stabiliti i drammi della propria infanzia il "come fare a superare" è la ricapitolazione? E se a me fosse venuta oramai la nausea a forza di tornar su certi avvenimenti che fare?

La sensazione che ho è che sono talmente da tanto fuori strada che non ho più nemmeno i riferimenti per tornarci su e che, ma è una possibilità appena intravista, a volte questo passato da scoprire sia una scusa.

Non mi hanno seguita come dovevano, eh bon, così è andata, così doveva essere, non cambierà nulla del passato.
E adesso?

Capo Uno parla di caso e cause, me lo devo rileggere attentamente ma è possibile che riuscita a vedere qualche causa io non riesca più a tornare al caso portandomi dietro quello che ho appreso?
Come se mi spostassi sempre su due diversi ambiti..

Dafne gli archetipi sono immagini dell'inconscio collettivo portatrici di energia psichica non sono realta' ( meglio lo sono sotto altri profili : realta' psichiche ) da vivere.
Se ho l'archetipo del guerriero non devo iscrivermi per forza nella legione straniera.

Quello di cui tu parli cioe' delle conseguenze inconsce delle esperienze fatte nell'infanzia al piu' e' inconscio personale da far emergere per dargli un contenimento razionale.
Certo la ricapitolazione che e' un rivivere un'esperienza a livello conscio per comprenderla appieno, se possibile , con riferimento a fatti dell'infanzia, puo' essere un modo per neutralizzare gli effetti negativi di quelle esperienze.

Ma a me pare che tu abbia gia' ricapitolato abbastanza questi fatti della tua infanzia e che il problema tuo sia quello di tutti :di dare un senso all'esistenza .
Esistenza che e' pesante se ci confiniamo in un solo ruolo ad esempio quello della madre .
Gli archetipi dell'inconscio collettivo sono infiniti possiamo averne quanti ne vogliamo col limite della nostra inclinazione e costituiscono la fonte della possibile verieta' e ricchezza della nostra esistenza.
Operano di solito per opposti , come s'e' detto altrove , uno conscio ed uno inconscio : giovane vecchio , madre figlia, guerriero schiavo , santo dannato ,saggio stolto , da mantenere in equilibrio .
Ovvio che se fai solo la madre questa immagine ti abbatte , ti stanca , ti svuota di energia anzicche' il contrario .
Quindi l'effetto buono o cattivo dell'archetipo sta nell'equilibrio in cui si trova o meno col suo polo opposto.
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