Discussione: Controllo
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Vecchio 21-11-2008, 01.44.51   #54
Ray
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Mi piacerebbe riprendee questo argomento...

Impariamo meccanismi di controllo dall'ambiente relazionale in cui ci sviluppiamo (abbiamo visto come dietro ci sia la questione della disponibilità dell'energia... la pappa). Il tentativo è quello di estendere il controllo al territorio circostante, anche e soprattutto quando per territorio intendiamo gli altri.
Ne escono meccaniche comportamentale di relazione volte ad avere il controllo sugli altri attorno a noi... fino alle manifestazioni patologiche come tentativi più o meno consapevoli di controllare i pensieri, i sentimenti, gli impulsi e i desideri altrui. Il classico è genitori versus figli. Anche se da un certo punto di vista ogni controllo altrui è patologico... l'equilibrio dovrebbe limitare il controllo a se stessi.

Subiamo i tentativi di controllo come invasioni del nostro spazio... fisico o psichico che sia. Impariamo a difenderci, se ci riusciamo (la prima difesa è istintiva tramite aggressività) ma impariamo anche a mettere in atto noi stessi gli stessi tentativi. Nella misura in cui non controllo me stesso cercherò di controllare gli altri.

Per esperienza e auto-osservazione ho appreso che il controllo può viaggiare in maniera molto subdola... piccoli tentativi li facciamo spesso, anche ad esempio tutta una serie di atteggiamenti comunicativi manipolatori di cui si parlava in altri tread ("e lo sai" eccetera) sono tentativi di controllo.

Un altro guaio è dato proprio dal fatto che tendiamo a reagire automaticamente ai tentativi altrui di controllarci con altrettanto controllo... ovvero non ci limitiamo a salvaguardare il nostro "territorio" ma ci "vendichiamo" cercando di invadere quello altrui (il litigio, la provocazione ne sono esempi). I tentativi di controllo subiti e non risolti/integrati inolter generano coltivazioni e raccolti di asti e rancori (attraverso i quali veniamo controllati ancora, dato che disperdono energie).

Insomma mi par di intravedere nel "controllo" uno dei paradigmi della dispersione di energia... a mio avviso principale problema del Ricercatore.

Quindi ritengo che sia di primaria importanza sviluppare dei sistemi per imparare a non farsi controllare e a non controllare.
Sui tentativi nostri l'osservazione la fa da padrona... se mi becco un meccanismo posso fermarlo. Su quelli altrui però forse è un po' più complesso... dovrei chiudere come mi accorgo ma anche la chiusura puà diventare controllo come abbiamo visto... si potrebbe schivarsi (non mi viene un termine migliore)

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