Discussione: Controllo
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Vecchio 22-11-2008, 13.09.07   #61
griselda
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Mi interesserebbe molto approfondire questa parte, "casualmente" sto vivendo in questo periodo una specie di invasione barbarica dei miei spazi in un luogo in cui non posso evitare che avvenga.. Sono d'accordo con te quando dici che se ci rendiamo conto di attuare piccoli o grandi meccanismi di controllo, con l'osservazione si puo' andare a modificare i nostri comportamenti man mano che li si vedono, magari ci vuole tempo, sicuramente non li si vedono tutti e subito, ma c'è un margine di miglioramento.. così come se chi cerca di attuare il controllo su di noi è in qualche modo "allontanabile" si possono mettere dei paletti, che di difesa o meno a me sono stati utilissimi in certe situazioni, perchè per quanto mi riguarda la gente riusciva ad entrare fin troppo .. schivarsi lo vedo lo stesso un po' come una difesa in un carto senso , senza l'attacco di difesa ma sottrarsi agli attacchi di controllo di un altro è possibile se chi cerca di prendersi troppi spazi è vicino a noi per forza, come sta capitando a me sul lavoro?

Una persona che cerca delle attenzioni in tutti i modi non stando mai zitta (e per mai intendo MAI !) , come la si schiva senza caricarsi come delle pile e poi sbottare,
o difendersi magari rispondendo un po' seccamente di volta in volta, o non rispondendole più dopo i primi 10 minuti di parole? Una persona che si appropria degli "spazi" ( che in ufficio poi sono pc e telefono sulla mia scrivania e scrivania stessa) a volte chiedendo, a volte direttamente appropriandosi del telefono sistemandosi dietro la schiena della collega (me), senza nemmeno chiedere di usarlo, come si sistema? Una persona che qualsiasi cosa l'altra stia facendo chiede "cosa fai?" quando non riesce a capirlo sbirciando di soppiatto, come si puo' gestire? Perchè appunto, le "invasioni" e i tentativi di controllo di un altro, possono essere schivati anche con l'evitamento o l'allontanamento temporaneo, se ci si rende conto che l'altro esagera e non si riesce diversamente, ma se fisicamente non è possibile, la situazione puo' essere molto pesante...
Mi scuso, sono tutte domande molto precise e che riguardano il mio personale, e mi rendo anche conto che sia un caso limite evidentemente devo impararci qualcosa da questa vicenda, ma mi riesce molto difficile gestirmela.. e in questo caso, la chiusura, o le risposte più o meno secche le vedo come l'unica "soluzione" per "sopravvivere"...
Non so ma a me pare una mancanza di rispetto, del senso del rispetto, al rispetto delle regole che agevolano la buona convivenza con gli altri, che può essere il rispetto della privacy, il rispetto del territorio, insomma un rendersi conto che esistono degli spazi nei quali per entrare bisogna chiedere il permesso e che non tutto è lecito.
Capita questo con i bambini ad esempio a cui non è ancora stato insegnato il reciproco rispetto di convivenza, per loro tutto è lecito anche strappare un oggetto dalle mani di un loro coetaneo dicendo: è mio. E' qualcosa di istintivo, fa parte del senso del possesso, però in una società si deve imparare a rispettare le leggi che la regolano.
Mica facile intervenire se sopratutto il senso di rispetto in noi è un valore forte. Perchè farlo significherebbe andare proprio contro quel valore.
Però, abbiamo diritto alla sopravvivenza, e quindi per far valere il nostro diritto al rispetto, dobbiamo andare contro al principio forzando un po' per recuperare in nostri spazi.
Perchè la tua libertà finisce dove inizia la mia.


p.s. una mancanza di autocontrollo
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Ultima modifica di griselda : 22-11-2008 alle ore 13.29.47. Motivo: aggiunto ps
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