Discussione: Controllo
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Vecchio 28-03-2010, 11.40.57   #74
Sole
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Si controlla, o meglio si cerca di controllare, invadendo l'altro.
Quindi per te la sensazione di invasione è data dal subire un controllo e quindi tanto si controlla tanto più da fastidio subirlo.
Quote:

il controllo ha sempre e solo un unico scopo: rubare energia.
Questo mi torna solo in parte. Come dicevo sopra chi si sveglia in questa cosa e si accorge di controllare si rende immediatamente conto delle conseguenze e reazioni al voler controllare che sono sfiancanti, come ad esempio una evidente rigidità muscolare che di per se spreca inutilmente energie.
Ma è altrettanto evidente che certamente il controllo riuscito sull'altro lo stanca e lo sfianca, a volte anche lo sottomette perdendo del tutto la voglia di decidere. Ma ciò che ne viene al controllore è circa un pareggio in cui al meglio l'energia ristagna. Il prendere energia mi pare una conseguenza necessaria, quasi mai efficace.
Se è vero che il vittimismo è un controllo dell'altro pazzesco e con quello ti ricarichi di tantissima energia è anche vero che non c'è solo quello di controllo, e che comunque esaurisci subito la scorta perchè serve a controbilancia lo sfiancamento continuo.
Insomma, lo socpo di tutti i rapporti è lo scambio di energia e se non è equilibrato c'è chi se ne avvantaggia e chi ci rimette. Ma nel controllo c'è una dispersione tale da essere comunque sfavorevole. Non parlo solo del voler controllare una situazione ma del contorno: rabbia, frustazione, difese, rigidità ecc ecc.. Al meglio ristagna.

La soluzione a quel che dici è che tutti, nessuno escluso, i rapporti umani normali sono movimenti di controllo. E allora lo scambio avviene solo sul controllo.
Nel momento in cui, come per la discussione sull'ascolto attivo, ci poniamo nel mezzo, non stiamo più avendo un rapporto umano normale.


Luke, parlava della ricapitolazione che certamente serve a riprendere pezzi dove i meccanismi sono nati, sicuramente aver avuto genitori controllanti non può che aver generato un meccanismo di controllo. In questo caso io vedo un atto di forza da compiere, un controllo... questa volta attivo e non dato da un meccanismo automatico, in cui si osserva la mente istintiva, cioè quella parte di noi che scatta e che la fa da padrona.
Ci vedo diversi lavori da fare su di se: ammissione, accettazione delle differenze e dei tempi e dei modi e delle volontà e delle parole e delle scelte altrui (se fosse poco...) e poi la capacità da sviluppare di comprendere tutto questo.

Non so se potrebbe essere utile stilare una specie di lista in cui mettere i possibili atti di controllo come ad esempio:

il vittimismo;
la cultura di tipo tuttologa;
il denaro;
l'indispensabilità;
facciotuttoio;

per ora questi.
Si potrebbe tirar fuori metodi di controllo del controllo istintivo se vi va.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?

Ultima modifica di Sole : 28-03-2010 alle ore 11.43.16.
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