Discussione: Paganini non ripete
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Vecchio 04-06-2009, 11.13.51   #1
Uno
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Predefinito Paganini non ripete

La scienza moderna esige che una cosa per poter essere definita reale debba poter essere ripetuta a volontà utilizzando lo stesso metodo con cui il fenomeno è stato osservato la prima volta. Si chiama metodo empirico.
La Spiritualità apparentemente è più interessata a fenomeni che non possono essere ripetuti a volontà, in un qualche modo possiamo affermare che in apparenza la Spiritualità sancisce che per certe cose non basta la volontà dell'uomo, quindi ne consegue che anche se l'uomo vuole alcune cose non si possono ripetere se non c'è una volontà dall'alto.
L'arte in un certo senso si trova in una via di mezzo, c'è l'artista, per esempio il musicista, che pensa (sa) di poter ripetere lo stesso brano praticamente all'infinito seppur conscio che non lo suonerà in maniera sempre identica al millesimo.
In questo senso l'arte condensa bene gli estremismi di scienza e della Spiritualità quando queste sono bigotte, però esiste anche qui un ulteriore "bigottismo" di comodo: sentirsi artisti per appagamento egoico.
Il detto del titolo vien fuori da un rifiuto di Paganini nel ripetere un brano, rifiuto motivato (le cronache questo dicono) dall'improvvisazione che su ogni brano egli cuciva. C'era anche la più sconosciuta motivazione per cui dando tutto se stesso in ogni concerto (si narra che arrivava a farsi male nelle dita a volte) gli era impossibile ripetersi.
Io propenderei più per la seconda... in ogni caso l'improvvisazione di un genio è una cosa unica.

Questo è solo lo spunto di partenza, in ogni caso mi piacerebbe parlare del confine tra ripetibilità di una cosa (esiste?) e la non ripetibilità (esiste?) e delle sfaccettature delle due.
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