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Vecchio 25-11-2007, 14.33.03   #1
jezebelius
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Predefinito La Missione: la festa col Presidente

Come di solito accade non sono riuscito a riportare tutto ma forse solo quello che al momento mi servirebbe.

Insomma ero con altri vicino al Municipio della mia cittadina. Tutti erano ben vestiti o meglio c'era una parte con abiti eleganti, me compreso, i quali erano stati invitati alla visita che il Presidente della Repubblica avrebbe fatto di li a poco in un luogo segreto. Un'altra parte di cittadini, invece, erano vestiti in maniera normale e non invitati alla visita.
Il fatto strano, se cosi si può dire, è che a questa "visita " se da un lato era qualcosa di importante dall'altro mi faceva sentire " al di fuori". Infatti la circostanza che mi aveva portato, tramite un amico, a venire in possesso del biglietto di ingresso - unica possibilità per accedere a sta festa appunto - era stata dettata dal fatto che io, in quel momento, rappresentavo quella "parte" di persone che aveva bisogno di ciò che era connotato come importante, per la loro stessa sopravvivenza. Diciamo che " fungevo" da agente segreto, per dirla in termini moderni ed il mio compito, una volta immischiatomi con chi aveva avuto la possibilità di partecipare e di essere a questa festa, era, per l'appunto, " rubare " una sorta di tesoro ( o anche " Pietra" o almeno di questa ne avevo la sensazione ).
Insomma ero li che attendevo per entrare, mentre chi rappresentavo mi diceva che ero l'unico che poteva affrontare una situazione del genere e che solo grazie a me sarebbero sopravvissuti.
In questa sorta di " attesa " per l'auto ( presidenziale ) messa a disposizione di coloro che erano stati invitati, arriva l'auto ed entro.
Questa però non era come le altre, era strana.
Di fatti mi infilo all'interno e, assieme ad altri che entravano dalla portiera opposta( da dietro come anche io, mentre l'autista era davanti), faccio come " per scendere " - insomma all'interno dell'auto come vi fossero scalini - in una parte più profonda ( infatti era li che questa " Pietra/Tesoro" si trovava ).
L'ingresso era " particolare" in quanto stavo si scendendo ma poi c'era un " cunicolo " nel quale avrei dovuto infilarmi, di forma simile ad un mulino ad acqua - con le pale e lo distanza tra una pala e l'altra forniva lo spazio per " alloggiare" - , nel quale, scegliendo il momento adatto per evitare di rimanere schiacciato tra il ruotare della ruota e la parte "fissa" sulla quale ero appoggiato. Pareva una specie di acensore.
Entro infatti in questo " meccanismo" e quindi nel mulino.
Mi ritrovo in una sala, per quanto mi ricordi, e, passando insomma subito alla fine poichè mi pare di aver avuto un black out tranne che per il fatto che ho cercato ciò di cui avevo bisogno, riesco a prendere ciò che cercavo e lo "carico" su di un camion, poichè probabilmente era abbastanza pesante.
Da questo mi metto in fuga con gli altri, gli amici, che speravano in me e nella missione.
Comunque oltre all'inseguimento da parte di chi fino ad allora aveva posseduto il maltolto, al fine di reimpossessarsi di ciò che avevo rubato, riesco, assieme agli altri, a mettermi in salvo e mi pare di essere arrivato, nuovamente, da dove ero partito ossia dal municipio. Avevo salvato quelle persone.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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