Due parole al volo:
"oltrepassare la dualità, quindi riunire questi opposti polari"
La seconda parte della frase è giusta la prima trae in inganno sia ragionandoci che ascoltandola (o dicendola) con poca attenzione... la parola corretta (l'unica) è trascendere, che implica dal di sopra essere "padroni" sia del Sole che della Luna, oltrepassare invece implica abbandonare, lasciarsi alle spalle (che da un punto di vista energetico significa pure continuare a subire gli influssi -dietro riceviamo- -davanti doniamo-) da l'idea di volerli abbandonare, cosa impossibile in questa esistenza...
Notate come Yama e Niyama (affermazione e negazione) sono un'altra forma di comandamenti , altra forma stessa sostanza.
Per quanto riguarda le categorie, benchè non sia la cosa più importante
Karma, Bakti, Jnana e Raja e Hata sono le principali e come ho accennato da qualche parte (mi sembra in questo forum) tutte e 5 (5 aspetti dell'Uomo fondamentale) tendono allo stesso fine ma benchè seguendone una integralmente si esperiscano anche situazione delle altre 4 sono in un certo senso complementari e dovrebbero essere seguite (in tempi diverse) tutte per ottenere lo scopo.
Altre branche tipo il Krya (per esempio) sono il tentativo (riuscito se utilizzato dall'individuo giusto, nel senso che è pronto e si "da da fare") di un'estrema sintesi.... cosa da non prendere come: "allora sono meglio", perchè senza le basi anche 20 iniziazioni al Krya (magari a apagamento
) non serviranno a nulla.
Bakti, Raja, Jnana e Samkhya non sono
le forme dello yoga ottenuto con la sola interiorità ma che utilizzano prevalentemente lo sforzo sull'interiorità attivando e utilizzando la corporeità più che facendo lavori fisici, qui però dovremmo anche fare un escursus su cosa è interiorità e cosa ne rimane fuori nel nostro essere, corpo compreso (argomento da altra discussione)
Ok Ham.... ho ripreso un pò a pignoleggiare
(molto al volo adesso finchè non finisco quello che sto facendo) ma sono argomenti importanti che meritano di essere approfonditi e a volte una sola parola può scavare nella nostra psiche dei solchi che una vita naturale non riesce a coprire.