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Vecchio 21-03-2008, 14.13.54   #20
RedWitch
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Poi i drammi oramai una volta instaurati a nostra insaputa prendono il via e si recita sempre quella parte e se non ci si fa caso li ripetiamo all'infinito.
Diventando un modo per nutrirsi che davvero mi fa una pena infinita pensare a cosa è l'uomo e cosa fa per nutrirsi senza neppure rendersene conto. Credo che chiunque se, se ne rendesse conto ed avesse la possibilità di fare altro lo farebbe.
Invece è un circolo vizioso, ma ancora non l'ho individuato bene è ancora vago in me. E sinceramente faccio fatica a capire, perché anche chi si mette sempre a disposizione come ho visto per esperienze personali, poi arriva al punto che scoppia e si riprende quanto dato con il resto. Non è un dare puro ma è un accrescere il bisogno di sentirsi importanti e si pretende dall'altro la sottomissione in cambio di questo dare e funziona sino a che l’altro sottostà.
Chi prende sempre si deve per forza sottomettere e poi anche lui per esasperazione scoppia e si riprende la sua sottomissione tutt'ad un tratto. Non so forse faccio confusione, ma ripeto non mi è chiara questa parte dei drammi.
Poi ognuno mi pare sia spinto dall’idea che ha di se stesso. E’ come se avessi imparato automaticamente a fare questo e “non so e non conosco altro” modo che poi è questo modo che ci fa pensare di essere questo o quello.
Non so non è chiaro.
Sono molto d'accordo con l'ultima parte che hai scritto Gris, ognuno è spinto dall'idea che ha di sè stesso. Se cresco con l'idea di essere insicura e di dovermi sempre appoggiare agli altri, io credo di essere così e di non poterci fare niente , e in automatico, ogni volta che troverò una persona disposta a prendermi per mano mi ci attaccherò convinta poi che senza di essa non potrò fare nulla. Dall'altra parte abbiamo la persona che crede di non poter vivere senza occuparsi degli altri. Ora, per nutrire quella parte di me insicura che vuole a tutti i costi appoggiarsi agli altri, ne lascio a secco delle altre (per esempio quella che vorrebbe rendersi autonoma), e siccome sono divisa (i famosi piccoli io), entro in conflitto, continuo ad alimentare una parte e ne reprimo un'altra (altre). Questa parte poi a forza di essere schiacciata, in qualche modo si fa sentire.
E magari sbotto ( o mi vengono dei problemi nervosi) perchè da quella persona a cui mi sono attaccata mi sento oppressa.
Per mia esperienza è un prezzo che si deve pagare sempre, quando continuo ad accontentare quella parte che mi fa girare come un disco incantato...
Pero' poi sono daccapo, se non mi so comportare diversamente, farò la stessa cosa con altre persone o sempre con la stessa. Questo visto solo dalla "mia" parte, ma non dobbiamo dimenticare che anche dall'altra ci sono persone con le loro problematiche e che quindi le cose si complicano..
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