Discussione: piscina
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Vecchio 07-02-2011, 00.54.50   #3
dafne
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Presa dai post sui primi passi e sul nero probabilmente più che un sogno è una suggestione, ma è curiosa comunque oltre che improvvisa quindi lo scrivo. E la scrivo qui perchè stavo pensando a questo sogno in particolare.

Sono caduta dentro a una pozza nera, ma non è acqua, pare pece anche se non è appiccicosa, ma non stò pensando mi stò dibattendo dentro quel nero finchè mi attraversa il pensiero che più mi ci dibatto più affonderò senza speranza, come nelle sabbie mobili, cerco di stare ferma anche se un nuovo pensiero mi terrorizza, se starò ferma ancora non avrò abbastanza ossigeno, dovrò far entrare quella specie di sostanza nera nelle narici, e morire.

Mentre tutto è nero mi pare che i miei occhi solo abbiano un pallido colore, oppure sono due punti di luce che si trasforma presto in azzurro cupo, e si muovono e diventano gli occhi di un serpemte.

Ho paura non riesco a seguire le movenze del serpente e neanche so che fine ho fatto, anche se respiro.

Forse stò davvero respirando quella robaccia, non mi sta uccidendo, forse la respiravo anche prima e non me ne ero accorta, forse invece, ma mi sembra assurdo, respiro attraverso il serpente.

Il serpente sembra essere la sola cosa in grado di muoversi, io mi sento come bloccata, la sostanza non è pesante ma sembra quasi solida. E il serpente può innalzarsi e fiondarsi su di me e farmi affondare, per un attimo ho quest'immagine negli occhi (anche se non ho più una faccia, è terribile sta cosa, mi gela, non ho contorni se non quelli del corpo, nè tratti del volto nè occhi).

Sento nella musica il battito del cuore, batte forte e scalda.E' come il suono di un tamburo, dei colpi forti e ritmici e ravvicinati. Il nero scaldandosi diventa più fluido, il battito del cuore credo non sò più, pare generare delle piccole onde, e poi veri e propri sbuffi, in questo movimento riesco a muovermi anch'io, sempre nera ma non sono più bloccata e seguo il moto delle onde finchè non riesco a rimettermi in posizione eretta.

E' faticoso, il nero mi pesa e mi riporta in giù, non posso semplicemente farmelo scivolare giù di dosso, ne sono piena, l'ho respirato, credo, devo continuare a muovere, a battere, a scaldare non sò non stò pensando, sono cieca e ho la percezione che se non troverò qualcosa di positivo di bello non ce la farò a tenere quel mare in movimento. Mi serve un fiore ma non ci sono fiori. Bianco e azzurro magari, con qualche goccia di giallo come i nontiscordardime.
E' assurdo, sono fuori con la testa e mi manca l'aria. Mi par di non respirare più.
Torno sotto, di nuovo sotto. Qualcosa è acceso però qualcosa di dorato e rosso, piccolo puntino sul petto piccola luce, piccolo fuoco.

Respiro nel nero e mi sembra di vedere questa piccola luce che è una piccola gabbietta dorata, come quelle lavorate per gli uccellini o per contenere qualche gemma preziosa, irradia una luce calda anche se al centro è bianca.

Adesso riesco a vedere le punta di alcune dita rosa,tre dita, le guardo muoversi e mi chiedo come fanno ad essere senza nero e comincio a scrivere. Scrivo del piccolo fiore, o forse cerco di disegnarlo, quello è il mio gancio, quello che tiene ancora vivo un pò di movimento. Credo, non so niente. Cerco di avvicinare la mano per vedere che sta facendo ma non ci riesco.
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